In Italia esistono case in vendita ad 1€

Nato qualche anno fa, il progetto di “Case a 1 euro” si sta espandendo sempre di più in Italia. Il caso più recente è quello della Casa Comunale di Laurenzana (Potenza), dove pochi giorni fa è stato firmato il primo rogito del progetto. La proprietà, acquistata da un titolare di uno studio tecnico, e disabitata da anni, diventerà ora un albergo diffuso.

Quello di Laurenzana non è però l’unico caso, infatti in tutta Italia ci sono case messe in vendita con questo sistema, con la presenza sul sito casea1euro.it di una mappa che riunisce tutte le altre abitazioni.
Il progetto ‘Case a 1 euro’ è rivolto a chiunque, con l’obiettivo di recuperare spazi urbani degradati ed abbandonati rivitalizzando il paese, così che sempre più persone scelgano queste aree come proprio domicilio e residenza. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di zone che rischiano lo spopolamento.
La maggior parte delle case a 1 euro si trovano nel Sud Italia, questo perché i comuni in fase di spopolamento si trovano soprattutto nel meridione, mentre la regione con il maggior numero di progetti è la Sicilia, che ne conta oltre 20.

I requisiti necessari

Per comprare le case bisogna soddisfare alcuni requisiti presenti nel bando del Comune di appartenenza. Possono comprare case a 1 euro i cittadini italiani extracomunitari o comunitari che presentino progetti di ristrutturazione o miglioramento dell’immobile entro 2, 3 o massimo 6 mesi a seconda del bando.
Si possono acquistare case a 1 euro sia a uso abitativo, quindi privato, che per progetti turistici e aziendali

La notizia raccontata negli altri paesi

L’iniziativa ha riscosso l’attenzione in tutto il mondo, con la casa di produzione inglese Voltage TV che ha acquistato una delle case messe in vendita dal Comune di Salemi per realizzare una docuserie di otto puntate che andrà in onda su Bbc One e che racconterà tutte le fasi di ristrutturazione dell’immobile.

Anche la CNN si è occupata della vicenda, con un servizio girato nel 2019 a Sambuca di Sicilia che ha avuto come risultato una risonanza mediatica enorme, con oltre 40 mila mail con richieste di informazioni nel giro di poche ore. Il risultato è stato che a Sambuca vi sono infatti persone di nazionalità statunitense con percentuali attorno all’80%.