Il Roma Pride 2023 è stato un successo

Una festa colorata ma militante che secondo gli organizzatori ha portato in strada “un milione di persone”. Sicuramente a Roma sono stati in decine di migliaia a sfilare per il Pride 2023, quest’anno dedicato alla ‘Queerresistenza’.
In partenza da piazza della Repubblica quasi 40 carri hanno sfilato raggiungendo il Colosseo, con attorno la comunità arcobaleno giunta a Roma per un appuntamento sentissimo anche alla luce delle violente polemiche che lo hanno preceduto. La regione Lazio ha prima concesso poi ritirato il sostegno all’iniziativa. “Sono senza voce perché ho urlato davanti la sede di quei bastardi dei pro-vita. Siamo un milione di persone e anche senza questo c…o di patrocinio della Regione Lazio siamo tutti qua”. Lo ha detto dal camion di testa del corteo del Roma Pride il portavoce della manifestazione, Mario Colamarino. “In questi giorni ci hanno insultato, hanno tentato di hackerare il sito del Roma Pride ma non sono riusciti a fermarci – ha aggiunto -. Tutto questo ci ha rafforzato, unito e ha mostrato il vero volto della destra anche qui nel Lazio: omofoba, xenofoba e stronza”.
Presente invece il sindaco Gualtieri che da un carro ha scandito “Roma è in prima fila nelle battaglie per riconoscere i diritti a tutti – ha detto oggi il primo cittadino della Capitale – Ieri sono arrivate le domande di trascrizione degli atti. Ci sono sentenze chiarissime e univoche della Cassazione e dicono che la trascrizione di casi questi, che poi stiamo parlando di una fecondazione eterologa, sono legittime e doverose altrimenti sarebbe una discriminazione. Non si capisce perché non si potrebbe fare”.
Il corteo si è aperto sulle note di Festival e Viva l’amor di Paola e Chiara, madrine del pride romano e da sempre icone della comunità arcobaleno. “Ci aspettiamo che la politica si occupi dei cittadini. La politica deve muoversi ad aiutare i cittadini a vivere bene. Non è corretto che ci siano disparità, tutti hanno diritto a vivere una vita che sia uguale per tutti. Le istituzioni sono qui per quello”, le loro parole.
“Viva il Pride. Ora è sempre resistenza”, si urla scendendo verso i Fori Imperiali e ancora “- Rocca + Rocco”, cori contro La Russa e Roccella, e critiche ai Pro Vita indicati come i “mandanti” del patrocinio negato dalla Regione. Elly Schlein, anche lei in corteo, ha detto: “Il Partito democratico sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è importante e giusto esserci”.
Sfila anche una Venere di Botticelli, quella del claim “Open to meraviglia”, ma in versione LGBT+: indossa una t-shirt con la scritta “Open to love”. L’onda Pride ha attraversato non solo Roma ma l’Italia. Oltre al corteo nella capitale la parata dei diritti ha attraversato anche altre otto città. Eventi ad Avellino, Cuneo, Foggia, Dolo, Genova, Lecco, Messina e Pordenone ma all’estero: da Los Angeles a Katmandu passando per Tolosa e Zagabria. “Happy Pride Month Italia!” è stato invece l’augurio in un tweet dell’ambasciata Usa in Italia, che ha pubblicato l’immagine della sede di Palazzo Margherita in via Veneto che “si illumina d’arcobaleno”, mostrando sulla facciata anche una grande bandiera arcobaleno.
Verso sera il corteo del Roma Pride giunge all’inizio dei Fori Imperiali cioè al termine del tragitto. “Oggi ci riprendiamo le piazze che di solito viviamo avendo paura, essendo insultati, sentendoci osservati e con la paura – hanno detto dal camion che apriva la manifestazione -. Oggi questa città è nostra”.