La proposta di istituire il Liceo del Made in Italy annunciata dal Premier Meloni nella giornata di ieri non è propriamente una novità, dato che era già stata inserita nel programma elettorale di FdI.
Un disegno di legge per l’istituzione del Liceo del Made in Italy è già stato presentato al Senato a Gennaio 2023. Al centro del percorso ci saranno tre punti cardini di riferimento del nostro Paese: cultura, territorio ed identità. Nello stesso DDL sono descritte le materie di insegnamento del liceo.
Ma quali materie si studieranno?
Il biennio prevederà:
- lingua e letteratura italiana
- inglese
- storia dell’arte
- matematica e informatica
- scienze naturali
- fisica
- scienze motorie e sportive
- storia e geografia
- diritto ed economia politica
Il triennio, oltre le materie già previste nel biennio (ad eccezione di fisica, scienze e diritto), vedrà al centro quelle che saranno il fulcro del Liceo del Made in Italy, ovvero:
- economia e gestione delle imprese del Made in Italy;
- modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare;
- Made in Italy e mercati internazionali.
E a livello di tempistiche?
Le prime classi del Liceo del Made in Italy dovrebbero vedersi a partire dall’anno 2024-2025, dato che per il 2023-2024 non ci sono i tempi tecnici considerato che lo stesso Ddl prevede 12 mesi per i provvedimenti attuativi.
Ma è davvero utile?
A livello di contenuti è evidente la somiglianza con il già esistente Liceo economico-sociale, con le materie praticamente identiche nel biennio (con l’unica differenza dell’assenza della seconda lingua straniera) e la conversione, nel triennio, delle ore di economia e diritto in una chiave prettamente italofila.
Come ha dichiarato il Premier Meloni “l’obiettivo è quello di formare i giovani per un settore (quello agrario) che rischia di essere perduto.” In realtà non è proprio cosi, dato che, come riportano i dati di Fondazione Edison, l’agroalimentare è il primo settore in Italia per l’occupazione, il valore di produzione e gli investimenti.
Durante l’evento di VinItaly il Premier Meloni ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul tema: “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quelli che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo”
Immediate le reazioni dell’opposizione, con il M5S che ha duramente commentato le parole del premier sostenendo come: “Il dualismo tra istituti tecnici e licei rappresenta un modo vecchio di pensare alla scuola. L’idea di creare un liceo “del made in Italy” è l’ennesima trovata di propaganda, quando invece è indispensabile valorizzare nuove figure tecniche specializzate con il coinvolgimento e la messa in rete delle aziende”.
La domanda sorge quindi spontanea: si tratta di una vera innovazione o è una mossa di marketing politico?