L’intelligenza artificiale (IA), sta rivoluzionando in modo significativo molte professioni, tra cui quelle del mondo del giornalismo. Questo mondo è fortemente coinvolto dall’introduzione nelle redazioni dei sistemi di intelligenza artificiale, i primi segnali allarmanti sono già arrivati. Il motivo? Una chatbot, il software che simula ed elabora le conversazioni umane, costa meno di una persona!
L’intelligenza artificiale e i primi licenziamenti di alcune figure professionali del giornalismo
Lo scorso mese di giugno, il quotidiano tedesco Bild, appartenente al gruppo Springer, ha annunciato che sostituirà diverse figure professionali all’interno della redazione con l’intelligenza artificiale. L’editore del tabloid tedesco, il più venduto in Europa, lo ha annunciato in una mail alla redazione, successivamente riportata dal quotidiano Frankfurter Allgemeine. In un passaggio della mail vi è un’indicazione sui ruoli che saranno via via sostituiti. “Non ci saranno più le funzioni di caporedattore, redattore, impaginatore, correttore di bozze, segretaria e photo editing come esistono oggi“, cita la mail. Si stima che i posti di lavoro a rischio riguarderanno circa 200 unità.
Oltre oceano, il Washington Post ha annunciato un piano di tagli al personale che, al momento, è stato limitato a 20 persone. Si tratta di un numero decisamente inferiore rispetto a quello precedentemente annunciato dall’editore, quando aveva dichiarato l’intenzione di eliminare una “buona percentuale” dei circa 2.500 dipendenti. Le attività a rischio sono quelle svolte all’interno della redazione che presumibilmente verranno sostituite ricorrendo all’IA.
In questi ultimi anni, abbiamo assisto a un progressivo spostamento dal giornalismo cartaceo verso quello digitale. Ora, con l’introduzione nelle redazioni dell’intelligenza artificiale, si sta compiendo un ulteriore passo: il passaggio da una redazione fisica ad una redazione artificiale.
Il contenzioso tra il New York Times e OpenAI sul copyright
Ma non si tratta solo di impatti sul mondo del lavoro, per limitare i quali andranno comunque studiate forme di tutela per coloro che verranno coinvolti dal processo di ristrutturazione.
Il caso della disputa in atto tra il New York Times e OpenAI, per lo sviluppo di ChatGpt, impatta su tematiche a difesa del copyright e dimostra che anche gli editori sono coinvolti. Infatti, qualsiasi editore sarà costretto a trovare forme di tutela per l’immenso archivio di notizie e informazioni di cui i giornali dispongono e che vengono utilizzati per alimentare le chatbots. Anche se verranno trovati forme adeguate di pagamento per l’accesso agli archivi, ChatGPT finirà per diventare un concorrente diretto.
Insomma, la sopravvivenza dell’editoria è a rischio e il paradosso è che lo stesso mondo che usa l’intelligenza artificiale ne viene poi sopraffatto. Del resto, questa non è una novità. Come insegnano i maestri della filosofia contemporanea, da Martin Heidegger a Emanuele Severino, la potenza della tecnica creata dall’uomo finisce alla fine per annientarlo.
Aspetti positivi e negativi dell’introduzione dell’Intelligenza artificiale nel mondo del giornalismo
Considerazione filosofiche a parte, è lecito avere un quadro completo degli aspetti positivi e negativi che questa rivoluzione tecnologica potrebbe apportare al mondo del giornalismo. Vediamone alcuni.
Aspetti Positivi
- Automatizzazione delle attività ripetitive. L’IA svolge compiti ripetitivi come il monitoraggio delle fonti di notizie, la generazione di report automatici o la creazione di sommari. Ciò consente i giornalisti di concentrarsi su compiti più creativi e analitici.
- Analisi dei dati. L’IA è in grado di analizzare grandi quantità di dati in modo più efficiente rispetto all’essere umano. I giornalisti possono quindi trarre informazioni significative da dati complessi migliorando la comprensione dei temi trattati.
- Generazione automatica di contenuti. Alcuni algoritmi possono creare articoli di notizie di base o report finanziari basati su dati strutturati, anche se spesso mancano di profondità.
- Verifica delle notizie. Gli algoritmi possono aiutare a verificare la veridicità delle notizie e a individuare le fake news.
Aspetti Negativi
- Riduzione dei posti di lavoro. L’automazione di alcune attività giornalistiche porterà alla riduzione dei posti di lavoro nel settore.
- Perdita della voce umana: L’IA manca della capacità di empatia, creatività e prospettiva umana.
- Rischi per la privacy. L’IA può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati personali al fine di creare profili dettagliati degli utenti.
- Bias algoritmici. Gli algoritmi possono ereditare bias dai dati con cui sono stati addestrati, moltiplicando informazioni distorte.
Conclusioni
In conclusione, l’IA sta cambiando il volto del giornalismo, portando con sé sia opportunità che sfide. I giornalisti e le organizzazioni di stampa dovranno operare sinergicamente al fine di bilanciare i benefici dell’IA con la necessità di preservare la qualità e l’integrità del giornalismo. Infine, non si può non tener conte che “dietro una chatbot c’è sempre un uomo”!