Il futuro dello sport “da contatto” è già realtà, ma non in Italia.

Cosa sono le MMA? Perché sono ritenute lo sport “da contatto” del presente e del futuro? Come mai in Italia è poco conosciuto? 

Le mixed martial arts (arti marziali miste), meglio conosciute come MMA, sono una realtà mondiale di altissimo successo e attenzione mediatica. Queste attirano ad ogni evento milioni di appassionati da ogni angolo del globo, generando incassi da record per le più grandi promotion come UFC, ovvero la più famosa organizzazione nel campo delle MMA a livello globale, e Bellator, un’iconica organizzazione statunitense di arti marziali miste con sede a Chicago. 

Qual’è la ragione del successo mondiale di questo sport? Nel concreto, di cosa si tratta? Le MMA, come suggerisce il nome, sono nate dall’idea di far affrontare cultori di diverse arti marziali all’interno di una gabbia ottagonale. Il repertorio delle mosse e dei colpi a disposizione degli sfidanti, tocca innumerevoli discipline sportive, spaziando dal karate al judo, dalla boxe al BJJ, acronimo del Jiu-Jitsu brasiliano specializzato nella lotta a terra. La multidisciplinarietà della MMA, rende gli incontri vivaci e dinamici anche agli occhi meno esperti di spettatori occasionali. I combattimenti si strutturano in round, durante i quali i fighter tentano in tutti modi a mettere KO l’avversario. Le poche regole e la molta azione spesso regalano prestazioni esaltanti, permettendo di avvicinarsi ad un vasto pubblico, dai piccoli ai grandi. 

Lo spettacolo non è limitato esclusivamente al combattimento in sé e per sé. Infatti l’UFC è famosa anche per la promozione degli eventi durante i quali è possibile assistere a conferenze e cerimonie prima del tanto atteso match. Tanto è vero che i fighters, oltre ad essere degli straordinari atleti, sono delle vere e proprie celebrità. Impossibile non citare di conseguenza il volto più noto di questo meraviglioso sport, ovvero Conor McGregor, il quale quest’anno è stato nominato “lo sportivo più pagato dell’anno” dalla rivista statunitense Forbes, celebre bisettimanale che si occupa principalmente di economia. 

In Italia questo mondo è ancora di nicchia. Negli ultimi anni si registrano pochi atleti italiani veramente validi in questa disciplina. Quest’ultima non gode della stessa attenzione di altri sport come la boxe, a tal punto che attualmente non esiste ancora una vera e propria federazione esclusivamente di MMA. Poca attenzione mediatica, istituzioni pigre e il tutto condito con la carenza di palestre e promotion locali ridicole, coronano una scena decisamente scarna delle MMA italiane. La situazione è talmente critica che uno degli atleti italiani classificato in una top 15 UFC, Marvin Vettori, non si allena in Italia. A rimetterci sono gli atleti promettenti, ai quali viene presentata una strada davvero ardua da percorrere. 

Come si può evidenziare, non vi è solo la “fuga di cervelli” dal nostro Paese, ma anche una “fuga di muscoli”, che rende la nostra Italia a volte incapace di saper accogliere le novità e di mettere in risalto i propri talenti, sia sportivi sia intellettuali.