Il bivio dell’informazione pubblica durante la pandemia

‘’Mi onoro di non aver mai ospitato nei tg che dirigo nessun esponente dei No vax’’, queste le parole che hanno fatto tanto discutere durante le ultime settimane, pronunciate dal direttore del tg LA7 Enrico Mentana.

Il fondatore di Open ha risposto alle accuse di ‘’dittatura informativa’’, affermando che tale trattamento è stato usato in maniera analoga per ogni tipo di complottismo, come con i negazionisti dell’Olocausto e i terrapiattisti. Ha aggiunto, inoltre, come lo scontro tra scienza e teorie di questo genere non giovassero in alcun modo all’informazione pubblica.

Ulteriori polemiche

Le polemiche non si sono fermate e anzi, si sono amplificate successivamente alla notizia dello stop natalizio, fino all’11 gennaio, del programma ‘’Fuori dal coro’’.

La trasmissione condotta da Mario Giordano si è resa spesso protagonista di interviste e servizi a tema ‘’no vax’’ e ‘’No green pass’,’ accompagnati da toni forti e contestatori verso il governo – motivo per il quale lo stop, giustificato da Mediaset come semplice pausa natalizia, è stato interpretato come un tentativo di mettere a tacere i diretti interessati.

Una scelta difficile

In questo mosaico di interpretazioni sorge spontaneo chiedersi come risolvere il bivio tra una corretta rappresentazione della eterogeneità di pensiero e la divulgazione di informazioni e linee guida scientificamente poco opinabili.

Gli attuali programmi di dibattito politico si ritrovano in un contesto di polarizzazione del confronto estremamente divisivo, che porta lo spettatore, in onore della par condicio, ad una scelta tra i due poli contrastanti in prima serata.

In campo politico questo schema ha ragione di esistere, in quanto ogni colore del Parlamento gode di credibilità elettorale ed il confronto mette sullo stesso piano ognuno di essi.

Ci si chiede a questo punto quanto, in tempo di pandemia, il confronto tra chi ha un’opinione differente e la maggior parte della comunità scientifica – concorde in punti focali come la vaccinazione e le restrizioni temporanee – possa distorcere la visione della realtà dei telespettatori.

Dare il giusto peso

Se la credibilità delle controparti nei programmi con temi scientifici fosse rappresentata con una torta, questa sarebbe divisa esattamente a metà, dando la parvenza che su questioni scientifiche vi sia margine di discussione – omettendo quindi come molte volte le porzioni della torta dovrebbero avere una nettissima pendenza a favore della scienza.

Le accuse di una scienza ‘totalitaria’ non attecchiscono perché essa non è mai stata democratica, bensì meritocratica, in quanto il peso delle opinioni è dato da studi e dimostrazioni pragmatiche, che possano confutare quanto è stato detto fino a quel momento, senza che coloro che non posseggono tali requisiti possano creare ulteriore confusione nel dibattito pubblico.