L’Italia, in particolare nella sua storia recente, porta i segni e le ferite dovute alla particolare sismicità di alcune sue zone. Perché tali eventi accadono?
La definizione di terremoto deriva dal latino ‘terrae motus’. Rappresenta il movimento della Terra dato dallo spostamento di masse rocciose a causa di forze di natura tettonica. La penisola mediterranea, avendo una superficie che si sviluppa in lunghezza, possiede varie percentuali di sismicità in diverse regioni.
Secondo la Mappa di pericolosità Nazionale, le zone con un rischio sismico maggiore sono il Nordest, nella zona prealpina e la fascia di montagne dell’Appennino centrale. La prima area possiede un’alta percentuale di rischio a causa della vicinanza di due placche della crosta terrestre che si scontrano fra loro. La seconda area si trova in una placca che spinge verso i Balcani.
In Europa l’Italia non è la sola ad avere attività sismiche rilevanti
Le nazioni maggiormente sismiche in Europa, oltre all’Italia, sono la Grecia, il gruppo dei Balcani (Albania, Montenegro, Macedonia) e la Turchia. Quest’ultima, insieme all’Italia, è il Paese che annovera più vittime nei vari eventi sismici a causa dell’alta densità di abitanti nei luoghi colpiti da tali calamità. Esiste però una zona, studiata dai geologi con molta attenzione, denominata “cintura di fuoco” responsabile di nove terremoti su dieci nel globo terrestre.
Tale area si estende per circa 40.000km intorno all’Oceano Pacifico e, oltre a contenere circa il 75% dei vulcani della Terra, rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e, contemporaneamente, pericolosi da visitare.
Altre nazioni e città a forte rischio sismico nel mondo
La nazione maggiormente nota per essere a rischio di terremoti (e non solo) è sicuramente il Giappone. Trovandosi nel mezzo di vulcani e mari, costringe la popolazione a convivere quotidianamente con tale rischio. Sono molti i video sul web capaci di documentare come la popolazione nipponica continui a lavorare tranquillamente nei grattacieli di Tokyo durante un terremoto, grazie alla struttura antisismica che permette agli edifici di non crollare ma, piuttosto, oscillare seguendo il moto delle scosse.
Nelle metropoli mondiali, oltre alla già citata Tokyo, Los Angeles risulta essere tra le prime in questa spaventosa classifica a causa del cosiddetto “Big One”. Un potenziale terremoto, pronosticato dai geologi mondiali a causa di un accumulo di energia nella faglia di Sant’Andrea, in grado di sprigionarsi con una forza distruttiva tale da risultare uno dei più violenti della nostra storia recente. Le aspettative di un evento del genere sono molto alte poiché, secondo gli studiosi, vi è il 63% di possibilità che accada a San Francisco ed il 67% a Los Angeles entro il 2035, implicando che con molta probabilità almeno uno di questi possa avvenire entro tale data.