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Germania: stanziati 200 miliardi per la crisi energetica

In Germania sono stati annunciati tre pacchetti di misure a sostegno di imprese e famiglie. La crisi deriva dalla guerra in Ucraina per un totale di 95 miliardi, in aggiunta vanno considerati anche i 100 miliardi extra-bilancio per il Fondo per la Difesa e il riarmo dell’esercito.

Il governo di coalizione tedesco, composto da SPD, Verdi e Fdp, e capeggiato da Olaf Scholz, ha annunciato che il WSF – cioè il fondo per la stabilizzazione dell’economia – verrà riattivato. Questo fondo era stato creato a marzo 2020 per far fronte alla pandemia da Covid ed è stato utilizzato fino allo scorso luglio. Data la situazione di straordinaria preoccupazione che si sta vivendo, tale misura servirà per far fronte alla guerra energetica e rimarrà attivo fino alla primavera del 2024.

Di conseguenza, il totale di spesa per l’emergenza 2022 ammonterà a circa 400 miliardi, cioè il 10% del Pil.

Chi saranno gli interessati?

Questo “scudo difensivo contro la guerra energetica” andrà ad aiutare le imprese, gli artigiani, le famiglie, compensando sia i distributori che i produttori e riducendo il divario tra i prezzi del mercato e i prezzi di vendita.

L’emergenza che stiamo vivendo è stata descritta alla perfezione dalle parole del Ministro alle finanze tedesco Christian Lindner: “Ci troviamo nel pieno di una guerra dell’energia, sono in gioco benessere e libertà”.

L’effetto desiderato è quello di calmierare i prezzi e far scendere l’inflazione. L’obiettivo sarà quello di aiutare a superare i costi della crisi energetica attenuando sia la gravità che la durata della recessione. Tra le misure, verrà introdotta anche la riduzione al 7% dell’Iva sul gas.

Come funzionerà il fondo?

Il prossimo mese si riunirà una commissione che definirà nello specifico il funzionamento del fondo. In linea di massima, quest’ultimo agirà come tetto al prezzo del gas a livello nazionale. L’obiettivo principale sarà quello di incentivare i privati e le imprese a risparmiare sul consumo di elettricità e del gas muovendo l’asticella del tetto in base ai consumi e premiando chi risparmia di più.

Le critiche a livello internazionale

È risaputo che la maggiore causa della crisi energetica che l’Europa si prepara ad affrontare, al meglio delle sue possibilità, è dovuta alla guerra in Ucraina e allo scontro con Vladimir Putin. Non sono quindi mancate lecritiche all’iniziativa tedesca: lo stesso Mario Draghi ha commentato negativamente la mossa di una Germania “che sta cercando di dividere l’Europa” solo perché ha la possibilità economica di gestire la crisi attraverso i suoi innumerevoli fondi. L’invito di Draghi è stato quello di mantenere l’Europa unita e far fronte alla crisi, dando una risposta comune come quella verso Putin.