Il gender gap colpisce anche il mondo degli scacchi

Gender gap nel mondo degli scacchi: è un gioco da uomini?

In passato si è spesso ipotizzata la ragione per cui ci sono così poche donne giocatrici di scacchi di alto livello. Si diceva che le donne non fossero “predisposte” per questo gioco.

Il campione assoluto di questa disciplina, il croato Kasparov, disse che gli scacchi non sono nella natura della donne affermando che “tutto si riduce alle imperfezioni della psiche femminile. Nessuna donna può sostenere una battaglia prolungata”.Affermazione che, il grande campione di scacchi, è stato costretto a rivedere qualche anno dopo, quando fu battuto dalla giovanissima scacchista ungherese Judit Polgàr.

Considerata da molti la miglior giocatrice nella storia degli scacchi, Polgàr, classe 1976, è stata la più giovane scacchista ad entrare nella Top ten dei 100 giocatori migliori del mondo. Nel 1991, a soli 15 anni, ha conquistato il titolo di “grande maestro“, diventando la più giovane “grande maestro” di sempre.

Nel mondo degli scacchi, ancora oggi, la presenza e il dominio maschile sono fortissimi, poiché fin dal passato è sempre stata definita una disciplina “per maschi”.

Si tratta dell’ennesima discriminazione di genere, ma fortunatamente negli ultimi anni, seguendo le orme della scacchista ungherese sono in molte le giocatrici determinate ad affermarsi in un mondo ancora prevalentemente dominato da uomini.

Tra queste si distingue la scacchista cinese Hou Yifan, classe 1994, campionessa del mondo tra il 2010 e il 2011 e poi ancora nel 2013 e 2016. Dal 2020, a soli 26 anni, è la più giovane professoressa ordinaria della storia dell’Università di Shenzhen, dove è anche alla guida del programma scacchistico universitario.

L’argomento sul divario di genere negli scacchi segue generalmente il classico dibattito tra natura e creazione. Da un lato c’è chi crede che gli uomini siano “programmati” per giocare a scacchi, come l’ex sfidante del Campione del Mondo Nigel Short, che con i suoi commenti ha causato una tempesta mediatica nel Regno Unito.

Dall’altra parte c’è chi sostiene che la differenza di genere negli scacchi sia dovuta principalmente a pressioni sociali e culturali che mettono le donne fuori dal gioco.
Polgàr, durante un’intervista per il New York Times, ha dichiarato che la società e persino i genitori stessi possono incidere sulle scelte delle loro figlie.

Siamo capaci della stessa lotta di qualsiasi uomo. Non è una questione di genere, ma di essere intelligenti.

Judit Polgàr

Fortunatamente suo padre, psicologo, credeva che i geni si creassero e non fossero di nascita: ha fatto studiare scacchi in casa, sin dall’età di 3 anni, a tutte le sue figlie, facendole raggiungere livelli molto alti.

Nel 2015, quando Judit Polgàr si è ritirata, ha condiviso la stessa visione del padre dicendo: “Siamo capaci della stessa lotta di qualsiasi uomo. Non è una questione di genere, è una questione di essere intelligenti”.

GENDER GAP E SCACCHI: QUALCOSA STA CAMBIANDO?

C’è ancora molta strada da fare prima di un effettivo equilibrio di genere.

Quello che possiamo già notare è che il mondo degli scacchi sta cambiando, grazie anche a nuove politiche. Per esempio, vi sono politiche di “azione affermativa”, in cui i mandati della lega di scacchi richiedono ai club l’inclusione di almeno una donna nelle loro squadre – ognuna di queste è solitamente composta da 8 giocatori.

Questo porta ad un effettivo aumento di giocatori, ma anche ad un ridotto divario di classifica per giocatori d’élite di sesso maschile e femminile. L’attuale campione del mondo Magnus Carlsen ha dichiarato che “Le società scacchistiche non sono state molto gentili con le donne e le ragazze nel corso degli anni. Certamente, ci deve essere un cambiamento nella cultura”.

UN CONTRIBUTO ANCHE DA NETFLIX

Un piccolo cambiamento potremmo già notarlo con La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit).

Miniserie originale Netflix uscita nell’ottobre del 2020, ha conquistato il primo posto tra le serie tv più viste in oltre 60 paesi. Grazie al suo contributo, le ricerche su Google relative agli scacchi sono salite alle stelle dal suo debutto.

Se anche la televisione potrà contribuire ad allargare lo sguardo ed aiutare la società ad abbattere altre differenze di genere, solo il tempo potrà dirlo.