Forza Nuova non parteciperà alle prossime elezioni politiche. Il partito neofascista, guidato dall’ex terrorista e pluripregiudicato Roberto Fiore, non ha raggiunto il numero minimo di 36mila firme richieste per prendere parte alla tornata elettorale.
È la prima volta dal 2001, anno in cui il partito si presentò per la prima volta alle elezioni politiche (dopo l’esordio alle europee avvenuto due anni prima, ovvero nel 1999), che Forza Nuova non riesce (per motivi tecnico-procedurali) a presentarsi alla tornata elettorale.
In base alla legge elettorale e ad alcune deroghe concesse per le elezioni anticipate, per ogni partito erano necessarie almeno 750 firme in ciascun collegio plurinominale in cui presentarsi. Per candidarsi in tutta Italia il numero richiesto è di almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 al Senato.
Roberto Fiore ha dato la colpa dell’accaduto alla legge elettorale e al “sistema” con cui sono state organizzate le elezioni anticipate. Per il leader di Forza Nuova il sistema non consente di trovare una coalizione per tempo.
La verità è che, per il partito neofascista che da 21 anni cerca la via per entrare in Parlamento, la situazione non è mai stata semplice. Stiamo d’altronde parlando di un partito che, alle scorse elezioni politiche, si è presentato in alcuni collegi solo grazie alla coalizione di centrodestra.
Le polemiche sollevate da Roberto Fiore vanno in contrasto con quelle della maggioranza degli italiani, secondo cui un partito di matrice neofascista andrebbe smantellato. Le stesse polemiche investono da tempo anche Casapound, che con Forza Nuova condivide la linea di pensiero e la matrice fascista.
Lo scenario politico dovrà dunque fare a meno di Forza Nuova, il cui simbolo non figurerà sulla scheda elettorale. Anche il partito del generale Pappalardo, leader dei gilet arancioni, non ha superato lo scoglio della raccolta firme.