Si possono identificare due tipologie di cinema: lo slow cinema e il fast cinema. Nel primo gruppo è possibile inserire cineasti esemplari come Stanley Kubrick, Yorgos Lanthimos o Martin Scorsese. Hanno fatto film che spesso hanno necessitato di enormi investimenti di risorse economiche per sperimentazioni e ambizioni cinematografiche destinate ad un pubblico cultore.
Nella seconda categoria rientrano le pellicole pensate volutamente per essere fruite velocemente senza particolare interesse per i dettagli cinematografici. Tendenzialmente, sono considerati prodotti di basso livello pensati per una visione senza impegno, studiati a tavolino per fare incassi e per soddisfare solo la temporanea attenzione di spettatori il cui unico interesse è quello di concedersi un breve svago.
Tra questi rientrano anche buona parte dei disaster movies, ovvero le pellicole che presentano scenari catastrofici come tornadi irreversibili, tarantole giganti oppure eruzioni vulcaniche e terremoti distruttivi.
Al considerevole incasso di queste pellicole disimpegnate, il cui prezzo è decisamente più economico, consegue però un sovraccarico produttivo di film “spazzatura”, anche sulle piattaforme streaming.