Facebook Papers

Pubblicati i “Facebook Papers”: crisi per il colosso dei social

Ben 17 dei principali media americani hanno pubblicato i “Facebook Papers”, più di 10mila pagine di documenti che svelano i segreti del social di Mark Zuckerberg.

Questi “Facebook Papers” mostrano il dietro le quinte del social network per eccellenza. All’interno sono documentati gli allarmi ignorati dei dipendenti sulla disinformazione e sui discorsi legati all’odio. Non solo proteste, ma anche richieste di censura per numerosi personaggi pubblici come politici e celebrità, a dispetto delle norme e politiche del social.

I documenti rivelano di come i servizi Facebook siano stati utilizzati per incitare la violenze e l’odio religioso in numerosi paesi, in particolare in India. È infatti evidenziato come moltissimo materiale contro l’Islam sia circolato nel febbraio 2020, in corrispondenza con le forti tensioni del paese sfociate in una repressione a Nuova Delhi che ha causato la morte di 53 persone.

Quel che è più scandaloso non è la mancanza di attenzione nella manutenzione e nella supervisione del social da parte di Zuckerberg, bensì la sensazione che abbia volontariamente deciso di non intervenire in diverse occasioni per poter ottenere guadagni o per evitare di perderne. 

Emblematico è il caso che vede coinvolto proprio il proprietario di Facebook in persona e il partito comunista del Vietnam. Stando a quanto riportato, Zuckerberg avrebbe accettato di censurare le pagine contro il governo per evitare il rischio di vedere il proprio social estromesso dal paese.

Quello a cui stiamo assistendo è una vera e propria crisi per il colosso blu, pari forse a quella di Cambridge Analytica. Si prospettano giorni di forti tensioni per i responsabili del social network.