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Eurovision Song Contest: le curiosità sul concorso musicale del momento

L’Eurovision Song Contest nasce negli anni 50’ quando, in un ambiente post-bellico, si cercava di rigenerarsi dopo le tragedie appena lasciate alle spalle. Grazie all’idea dell’European Broadcasting Union (Unione Europea di Radiodiffusione), con sede in Svizzera, si creò un comitato che fosse in grado di riunire tutti i paesi membri  in un unico show, per offrire al pubblico un tipo di “intrattenimento leggero”.

Questo comitato, nel 1955, decise di organizzare un contest canoro internazionale. I paesi –  rappresentati dalle proprie enti televisive pubbliche – potevano partecipare ad un concorso che si sarebbe trasmesso simultaneamente in tutti gli stati partecipanti.

Questo contest, ispirato al Festival di Sanremo, fu soprattutto un esperimento tecnologico per verificare l’efficacia della diretta televisiva.  All’epoca, infatti, il progetto di unire molti paesi in un’unica area di network sembrava particolarmente complesso da realizzare.

Prima edizione dell’Eurovision:

La prima edizione del concorso si svolse a Lugano, in Svizzera, il 24 maggio del 1956. Parteciparono solo sette paesi (Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera), ognuno dei quali presentò due brani.

Inizialmente il programma fu conosciuto come Eurovisioni Gran Prix da Danimarca, Norvegia e dai paesi francofoni. L’Italia lo chiamò Euro festival.

Negli anni la denominazione “Gran Prix” è stata eliminata e sostituita con Concours e Contest – rispettivamente francese e inglese, ovvero le due lingue ufficiali dell’European Broadcasting Union.

Regolamento:

Per ogni edizione dell’Eurovision Song Contest c’è una lunga e complicata lista di regolamenti.

Molti di questi riguardano principalmente accordi di sponsorizzazione ed i diritti delle emittenti per trasmettere il festival.
Dal punto di vista musicale le Nazioni devono esibirsi e cantare dal vivo senza utilizzo di strumenti per modificare la voce – come l’autotune – e nemmeno voci su base musicale.
Assolutamente abolite le volgarità: nel 2021 i Måneskin dovettero, infatti, modificare il testo della propria canzone per poter partecipare.

Le norme relative alle lingue nazionali, invece, sono state modificate svariate volte nel corso degli anni.

Inizialmente fu imposto l’obbligo dell’utilizzo della lingua nazionale, almeno fino al 1973. Successivamente si permise ai partecipanti di cantare in qualsiasi lingua si volesse.
Diversi partecipanti sfruttarono questa nuova regola, come per esempio gli ABBA – vincitori dell’edizione del 1974 – che invece di cantare in svedese, portarono una canzone inglese.

La restrizione della lingua venne poi ripresentata nel 1977, venendo definitivamente abolita nel 1999.

Voto:

Dal 2009 il sistema di voto prevedeva una media ponderata tra televoto e giurie professioniste.

Il sistema di voto moderno, in vigore dal 2016, consiste nella somma dei risultati di giurie e televoto. Il numero di voti del pubblico, per ogni paese, viene convertito in punti da 1 a 8 e, successivamente 10 e 12.

Nel raro caso di parità per il primo posto, c’è una procedura di spareggio. Vince il paese che ha ricevuto più volte i dodici punti dai giudici esperti, ovvero il punteggio massimo. In caso di ulteriore parità conta il maggior numero di 10 punti, poi 8 e così via. Nel rarissimo caso di ulteriore parità, vince il paese che si è esibito prima nell’ordine di uscita.

L’Italia e i Big 5:

A partire dal 2000, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna si sono guadagnate il diritto della qualifica automatica per la finale del concorso. Ciò indipendentemente dal risultato del contest precedente, in quanto questi paesi sono i maggiori contribuenti finanziari dell’EBU.

Inizialmente i “Big” erano solamente quattro. Grazie, però, al rientro dell’Italia nel 2010, conseguentemente ad un temporaneo disinteresse al contest, il nostro paese oggi rientra nel gruppo rinominato “Big Five”.

EUROVISON 2023:

Nonostante la vittoria schiacciante dell’Ucraina, non è ancora pienamente certo che l’Eurovision del prossimo anno riuscirà a svolgersi a Mariupol, come previsto.

In caso di impossibilità, è prassi chiedere disponibilità al secondo classificato, il Regno UnitoL’Italia ha comunque dato la sua disponibilità ad ospitare nuovamente il Contest anche l’anno prossimo.