In Italia, entro il 2030, cambierà il mercato del lavoro per 8 professioni su 10. Aumenterà la richiesta per le professioni tecniche e ad alta qualifica, mentre calerà quella per le professioni a qualifica più bassa o legate ai settori a bassa crescita.
La domanda di lavoro continuerà a crescere, ma dal 2027 subirà una flessione a causa della diffusione sempre più importante di soluzioni di IA generativa e robotica avanzata nelle aziende. Tuttavia, nel complesso, non assisteremo ad un effetto di sostituzione del lavoro umano con l’IA.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dallo studio predittivo “Il futuro delle competenze nell’era dell’Intelligenza Artificiale”, realizzato da EY, ManpowerGroup e Sanoma Italia.
Come cambieranno le professioni
Secondo lo studio, la domanda di lavoro si sposterà sempre di più verso profili a qualifica alta e molto alta nel campo della ricerca e sviluppo, del marketing e della sostenibilità energetica.
I profili professionali la cui domanda registrerà una maggior crescita saranno quelli a forte contenuto tecnologico e dedicati alla progettazione di nuovi modelli di lavoro e di collaborazione tra le persone.
Gli effetti positivi dovuti all’introduzione dell’IA riguarderanno: telecomunicazioni, public utilities, chimica, servizi di cura, servizi di educazione, formazione e lavoro.
L’intelligenza artificiale avrà, invece, un impatto negativo sulla domanda di profili professionali a livello di qualifica media. Ad essere coinvolte saranno le figure professionali dei tecnici, conduttori d’impianti, lavoratori della logistica e, ingenerale, chi svolge mansioni d’ufficio che hanno a che fare con la gestione dei dati.
Tra i settori in cui si prevede che la domanda di lavoro diminuirà, si trovano le banche e le assicurazioni.
Grandi opportunità per i “green jobs”
Un altro campo di grande trasformazione per le aziende riguarda la ricerca di figure professionali dedicate alla sostenibilità e agli obiettivi ESG “Environmental, social, governance”. Come riportato nel report “The Greening World of Work” di ManpowerGroup, Il 94% delle organizzazioni globali ammette di non avere tutti i professionisti necessari allo scopo e il 70% si sta già muovendo per assumerli.
Quindi, ci saranno grandi opportunità di crescita dei cosiddetti green jobs: ingegneri di fonti di energia rinnovabili e della mobilità elettrica, chief sustainability officer e manager dei rischi ambientali.
Come evitare gli squilibri sul mercato del lavoro
Per evitare squilibri troppo ampi sul mercato del lavoro, già ora imprese, sistema dell’istruzione e decisori pubblici devono intervenire. Infatti, tre quarti delle professioni cambieranno e, in particolare, cambierà il bagaglio di competenze richieste ai lavoratori (cd. “skillset”).
L’effetto combinato di tutti questi cambiamenti determinerà un mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Già oggi la quota di assunzioni che le imprese italiane giudicano difficili da realizzare ha superato il 48%.
Uno dei rimedi per colmare il mismatch è dato dalla formazione che in prospettiva costituirà una risorsa sempre più preziosa. Le potenzialità offerte dall’IA consentiranno ad aziende ed enti di formazione di sviluppare corsi e programmi di formazione per lavoratori e aziende.
Il mismatch in uscita dalle Università italiane
Infine, lo studio evidenzia che il disallineamento tra le competenze dei neolaureati italiani e i lavori di primo impiego crescerà in modo significativo. Questo effetto è dovuto al fatto che, mentre gli skillset delle professioni sono dinamici e cambiano velocemente, i curricoli delle classi di laurea si modificano lentamente nel breve periodo. La difficoltà di reclutamento di laureati deriva anche da questo disallineamento tra i tempi di cambiamento delle esigenze del mercato del lavoro e i tempi di risposta del sistema universitario.