Ecco come i giovani si immaginano il 2030

Ecco come i giovani si immaginano il 2030

Nei giorni scorsi la BNP Paribas Cardif, in collaborazione con Eumetra MR, ha chiesto a più di 1000 giovani tra i 15 e i 30 anni come si immaginano il futuro nel 2030. La visione generale è ottimista: infatti, oltre due giovani su tre (73%) sono convinti che si vivrà meglio rispetto ad oggi. Ed è certo che la tecnologia farà ulteriori balzi in avanti trasformando tutti gli aspetti delle nostre vite.

Come cambierà il mondo del lavoro

I giovani immaginano un 2030 in cui le nuove tecnologie rivoluzioneranno anche il mondo del lavoro, con pc intelligenti, assistenti vocali e sistemi di monitoraggio della salute e del benessere del lavoratore (32%) e dove lo smartworking sarà per il 52% alternato con la presenza in ufficio, se non prevalente (34%). La digitalizzazione porterà anche a una riduzione dell’orario di lavoro, che per molti intervistati (44%) diventerà di sole 5 ore al giorno.

Le discriminazioni di genere

Molto positiva anche la prospettiva sulle discriminazioni di genere: i ragazzi, infatti, sono convinti che vivremo in una società in cui tali discriminazioni saranno pressoché superate (35%), l’aspetto fisico non sarà più fondamentale nelle relazioni sociali (32%) ed avere una donna alla Presidenza della Repubblica o del Consiglio (26%) sarà la normalità.

Salute e scuola

A seguito dell’emergenza Covid-19, si è notata l’importanza dell’efficienza delle strutture ospedaliere. Nel 2030 i giovani immaginano ospedali dotati di sale operatorie intelligenti con assistenti virtuali e tecnologie integrate (31%). Il cambiamento riguarderà tutto il mondo della sanità, che riuscirà a riconvertire lo sforzo per lo studio dei vaccini al fine di combattere anche altre malattie (46%). Quando si parla di scuola, invece, ben la metà degli intervistati (51%) crede che cambieranno le materie studiate, in un modello che prevedrà alcuni giorni in dad (36%) e altri in presenza – ma in strutture in stile campus/college americano (29%). Anche qui torna l’apprezzamento per l’intelligenza artificiale, che per il 62% rappresenterà il corso universitario del futuro.

L’uso dei contanti, la tecnologia e i social

La digitalizzazione già avviata nell’universo dei pagamenti compirà un ulteriore passo verso l’economia cashless, con il 51% che immagina operazioni che avverranno quasi sempre senza contanti.

Nel 2030, secondo più del 30% dei giovani intervistati, i social attuali non esisteranno più e saranno sostituiti da altri. Il 23% pensa addirittura che ognuno avrà il suo social, impostato come desidera, da condividere con gli amici. In casa si immaginano, inoltre, TV più grandi, più sottili, da stendere e srotolare sul muro (36%), con il cinema che lascerà il passo alla TV on demand (35%). Secondo i ragazzi le nostre abitazioni diventeranno tecnologiche, grazie alla domotica, presente in tutte le case (43%), salubri, con sistemi di purificazione dell’aria e di riduzione del rumore (37%) e sostenibili, alimentati esclusivamente da energie rinnovabili (36%).

La nota negativa sull’ambiente

L’ottimismo non si riscontra però riguardo all’ambiente. Se da una parte molti immaginano la scoperta di nuove tecniche per riciclare e riutilizzare i prodotti (41%), non mancano, dall’altra, chi prevede un peggioramento del riscaldamento globale e dell’inquinamento (31%).