Durant in bilico per la prossima stagione

Durant, dove sarà il suo futuro?

Era il 30 Giugno quando, il noto insider di ESPN, Adrian Wojnarowski annunciò la volontà di Kevin Durant di abbandonare il progetto Nets e di cercare una nuova collocazione dando adito ai primi rumors di trade.

A un mese di distanza dalla richiesta di scambio la situazione di KD non è ancora cambiata e il suo futuro è ancora ignoto.

Da quando è stata annunciata la sua volontà di cambiare aria, gran parte delle franchigie si sono interessate all’ala piccola ma poche sono arrivate a una trattativa reale con Brooklyn.
I Suns dopo aver rinnovato Ayton al massimo salariale si trovano fuori dalla corsa a KD e anche i Miami Heat sembra si

siano defilati dopo un iniziale interesse. Attualmente, secondo ESPN, gli unici ad essere in trattativa con la dirigenza newyorkese sono i Boston Celtics.

Durant-Boston sarebbe veramente la migliore delle soluzioni?

Pochi giorni fa, come riportato da Shams Charania, è arrivata la prima offerta, molto buona, da parte dei Celtics.

Sono stati offerti Jaylen Brown, D.White e pick in cambio del 2 volte MVP delle finals. I Nets hanno rifiutato e rilanciato chiedendo anche il difensore dell’anno Marcus Smart e un altro giocatore da rotazione.

Boston sembra abbia rifiutato e pare stia cercando di formulare un’ altra proposta cercando di non privarsi di un giocatore importante come Smart, le parti sembrano ancora molto distanti.

Per Boston perdere Brown e Smart significherebbe perdere due dei migliori difensori dell’intera lega per ottenere uno dei migliori attaccanti. Questo stravolgerebbe la squadra che l’anno scorso si era mostrata come una delle migliori difese della lega, aumentando le possibilità di vincere il titolo solo nel caso in cui la squadra trovasse presto una buona intesa e nuovi comprimari.

Anche la convivenza Tatum-KD porta più dubbi che certezze. I due sulla carta giocano lo stesso ruolo e in campo, sotto certi aspetti sono molto, forse troppo, simili.

Boston aveva trovato la sua forza nel gruppo, grazie al quale ha ottenuto grandi risultati. Ha sentito però la mancanza di un “go to guy” dato che Tatum non è stato in grado di prendersi la squadra sulle spalle nelle finals, e forse proprio da questo è nata l’idea KD, giocatore che, se in serata, può vincere le partite quasi da solo.

La stagione prossima vedrà un numero di contender raramente visto in passato e giocarsi il tutto per tutto “smantellando” squadra e progetto che vanno avanti da anni, per vincere ora, potrebbe portare più delusioni che gioie.

Anche per Durant, Boston, alle condizioni fissate da Brooklyn, non sembra la scelta migliore. A quasi 34 anni per poter vincere necessita di una squadra pronta e ben organizzata e arrivare in una Boston privata di almeno due dei suoi migliori giocatori non rappresenterebbe un salto di qualità rispetto ai nets

I dubbi delle interessate a Kevin Durant

12 volte all star, una volta MVP, 2 volte MVP delle finals, 4 volte capocannoniere della lega e 3 volte medaglia d’oro alle olimpiadi.

Basterebbe questo per scacciare qualunque dubbio sulle qualità cestitistiche di Durant, uno dei migliori realizzatori della storia del basket e uno dei migliori giocatori, limitato soltanto da qualche problema fisico di troppo.

Proprio i ricorrenti problemi fisici che preoccupano le franchigie interessate. 90 su 154 partite giocate in stagione regolare negli ultimi due anni ed i quasi 34 anni, non danno troppe garanzie.

Il contratto da 194 milioni di dollari in 4 anni, di cui ben 189 garantiti, limita molto le franchigie che si possono avvicinare all’atleta. Oltre a necessitare di un alto spazio salariale libero sanno di dover rimanere con le mani legate fino al 2026 e in caso di infortuni si troverebbero con un contratto pesantissimo e praticamente impossibile da scambiare.

A chi servirebbe KD?

La risposta sembrerà assurda ma, alle condizioni fissate dai Nets, quasi a nessuno. Infatti le franchigie che potrebbero soddisfare le richieste dei Nets si dividono in 2 gruppi: le squadre giovani in costruzione e quelle già contender (come Miami).

Le squadre giovani, come ad esempio i Pelicans potrebbero permettersi di prendere KD per diventare subito contender, ma non una delle favorite a causa della mancanza di esperienza. Inoltre, rappresenterebbe un enorme rischio perché, se non dovessero arrivare i risultati sperati si troverebbero, post Durant, senza tanti giovani promettenti, poiché scambiati, e con poche scelte da cui ripartire.

Per le squadre già contender non converrebbe perché si troverebbero a dover smantellare buona parte della squadra che li ha portati a essere competitivi. Il tutto non aumentando molto le possibilità di vincere l’anello nel breve periodo e sacrificando buona parte del loro futuro.

Se però, Brooklyn dovesse ridurre la propria richiesta ad una potenziale stella e scelte multiple, allora per tutte le squadre già in lotta per il titolo diventerebbe un ottimo affare poiché, sacrificando un po’ di futuro, riuscirebbero a diventare per i prossimi quattro anni, la favorita indiscussa.

Attualmente la situazione sembra congelata ma, in caso di “sciopero” degli allenamenti o di dichiarazioni ufficiali, Brooklyn sarebbe costretta ad abbassare le pretese. In tal caso Durant potrebbe diventare un vero affare per ogni franchigia NBA.