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Dopo il bombardamento del teatro di Mariupol

Era mercoledì 16 Marzo 2022 quando venne bombardato il Teatro di Mariupol, nella regione dell’Oblast’ di Doneck’k.

Il Teatro era diventato rifugio per i civili

Un aereo russo ha bombardato il teatro d’arte drammatica di Mariupol, una delle città ucraine più colpite dall’attacco sferrato dall’esercito di Putin iniziato il 24 febbraio. La città rappresenta, infatti, un punto strategico grazie alla sua vicinanza con la Crimea e per la presenza di un porto al suo confine.

Il Teatro di Mariupol veniva utilizzato come rifugio da centinaia di civili rimasti senza dimora. Per segnalare la presenza di minori all’interno della struttura, i rifugiati avevano scritto a grandi lettere sul retro dell’edificio la parola “дети” (“bambini”). Ben visibile anche da un aereo o da un drone, sperando così di evitare un attacco da parte dell’esercito nemico.

L’avvertimento lanciato dagli abitanti della città, ormai totalmente distrutta, non è servito a placare l’impeto di guerra dello Stato avversario, che, senza pietà, in pochi attimi ha colpito lo storico edificio violando il diritto internazionale secondo il quale è vietato muovere attacchi contro beni civili e i civili stessi.

L’Italia aiuterà nella ricostruzione

Su Twitter il ministro italiano della Cultura, Dario Franceschini, dopo aver dichiarato che “i teatri di ogni paese appartengono a tutta l’umanità”, ha annunciato l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della sua proposta di offrire all’Ucraina i mezzi e le risorse necessari per riedificare, a fine guerra, il teatro distrutto.

A qualche ora di distanza dal tweet di Franceschini è arrivata la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ha ringraziato il ministro italiano per aver dato un buon esempio e auspica che anche gli altri membri dell’Unione Europea facciano lo stesso. In tal modo si potrà “ricostruire insieme il Paese fino all’ultimo mattone”.