La scatola nera della Terra – Earth’s Black Box – dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2022 e, proprio come quella di cui sono dotati gli aerei, avrà lo scopo di registrare informazioni in vista di un eventuale catastrofe: il collasso del pianeta Terra.
L’obiettivo è rendere questo bunker di dati indistruttibile di fronte a qualunque tipo di perturbazione e, pertanto, sarà dotato di componenti in granito e pareti d’acciaio spesse 7,5 centimetri e verrà alimentata da pannelli solari.
La “scatola” lunga 10 metri, alta 7 e profonda 3, è stata progettata dai ricercatori dell’università della Tasmania in collaborazione con la società di comunicazione e marketing australiana BBDO e verrà collocata presso un luogo isolato sulla costa ovest tra Strahan e Queenstown.
Come funziona la scatola nera della terra
Ogni tipo di informazione legata alla crisi climatica sarà immagazzinata negli hard disk che la scatola contiene, momentaneamente in grado di registrare dati fino a 50 anni, ma in via di perfezionamento con l’obiettivo di ampliarne la capacità.
All’interno della Earth’s Black Box saranno conservati dati relativi alle temperature e all’inquinamento climatico, ai livelli di CO2 nell’aria, le normative adottate dai vari paesi per contrastare la crisi climatica e persino informazioni sulla popolazione umana e la sua salute fisica.
Questa scatola nera non rappresenta unicamente un registro di dati per le popolazioni future, ma anche un monito d’allarme per quelle presenti, vittime di una seria situazione di pericolo. Sul sito ufficiale del progetto è infatti possibile leggere: “Come finisce la storia dipende totalmente da noi. Ciò che fai, e ciò che non fai, da oggi verrà registrato”.
Il paragone tra la scatola nera della terra e Don’t Look Up
Da settimane il nuovo film “Don’t look up”, diretto da Adam McKay, è nella classifica dei film più visti su Netflix. Stupisce e, al contempo, inquieta.
La pellicola racconta la storia di una coppia di astronomi, interpretati dai premi oscar Leonardo Di Caprio e Jennifer Lawrence, che si accorge dell’esistenza di una cometa dalla grandezza di 10 chilometri in rotta di collisione con la Terra e che distruggerà ogni forma di vita presente sul pianeta nell’arco di sei mesi.
I due scienziati tentano disperatamente di allertare la popolazione mondiale, ma con grande fatica: vengono screditati e additati come “pazzi”, e gli non riesce difficile distogliere la cittadinanza dai social media.
Persino a poche settimane dall’impatto, quando è ben visibile nel cielo facendo escludere ogni tipo di falso allarme, vi è ancora chi sostiene che la tesi dei due protagonisti non sia altro che un complotto, una notizia volta a portare il panico.
Sconvolgente è la reazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, interpretato dalla pluripremiata Meryl Streep, e dei rappresentanti delle altre potenze mondiali, i quali annullano la missione di dirottamento dell’asteroide dopo aver scoperto che è composto da materiali preziosi e fondamentali per la produzione di apparecchiature elettroniche.
Si immagini ora la scatola nera come la cometa del film sopracitato, si paragoni ogni scienziato ai due astronomi disperati e ignorati. La maggior parte della popolazione mondiale sta ignorando la cometa del cambiamento climatico e i danni certi che porterà al pianeta e alla salute di ogni essere vivente, nonostante questa stia sfrecciando sopra la testa di ognuno di noi. A questo punto non resta che prendere una decisione: dirottare la fine del mondo o aspettare la collisione.