Diablo Immortal

Diablo Immortal: successo o flop senza precedenti?

Quello che sta accadendo con Diablo Immortal ha davvero pochi precedenti nell’industria videoludica. Il gioco mobile free – to – play, sviluppato da Blizzard, sta dividendo la comunità videoludica in due fazioni ben distinte: chi considera il gioco un successo e chi invece lo considera la più grande presa in giro di tutti i tempi.  Andiamo però con ordine.

La genesi di Diablo Immortal

Dopo mesi di voci riguardanti la presenza di un nuovo capitole della saga Diablo, alla Blizzcon del 2018 viene presentato il nuovo gioco in cantiere negli studi Blizzard. Un mmo con meccaniche arpg sviluppato interamente per dispositivi mobile: Diablo Immortal.

Già all’epoca le reazioni dei fan, perlopiù pc gamer, furono di delusione e quasi di tradimento nei confronti di una saga considerata sacra. Divenne infatti celebre la sessione Q&A dove diversi fan accusarono direttamente il team di sviluppo di aver rovinato la saga. Alla fine però il progetto andò avanti e si arriva ai giorni nostri, con la release del 2 Giugno 2022 del nuovo gioco targato Blizzard.

Diablo mobile: ottimo gioco ed accessibile a tutti

Il gioco è stato rilasciato il 2 Giugno 2022 su le piattaforme IOS ed Android, con anche una versione Windows rilasciata nella stessa data. Dopo solo 1 settimana ha fatto registrare il miglior lancio di sempre per la serie con oltre 10 milioni di download.

Chi ha scaricato il gioco ne ha apprezzato le ambientazioni e lo stile grafico, il combat system ed il fatto che sia gratis. Proprio qui nasce il problema: Blizzard ha infatti inserito nel titolo un sistema di microtransazioni che permettono di acquistare potenziamenti per il proprio personaggio. Non sono obbligatorie e la storia principale può essere giocata senza spendere un euro; inoltre anche il progresso post end game può essere portato avanti senza spendere e con tanta pazienza. Tutti punti ovviamente a favore di Diablo Immortal.

Diablo “Immoral”, la rovina della saga targata Blizzard

C’è chi però proprio non è riuscito ad apprezzare il nuovo titolo della saga. Il motivo principale è proprio l’inclusione di microtransazioni nel gioco, definite predatorie ed al limite della legalità. Il gioco infatti non è stato distribuito in Belgio e Olanda proprio per via della presenza di casse premio, considerate gioco d’azzardo a tutti gli effetti dai due paesi.

Stando ad un video pubblicato da Bellular news ci vorrebbero 100.000 euro oppure 10 anni di gioco con le risorse free per potenziare al massimo il personaggio. Questo perché è possibile potenziarlo solo con le legendary crest ed un utente free ne può ottenere solo 3 al mese; essendo il pity posto a 50 legendary crest, ci vuole circa 1 anno e mezzo per avere la certezza assoluta di ottenere una gemma leggendaria. Gli slot per le gemme leggendarie in Diablo Immortal sono ben 6, da qui l’attesa di 10 anni per utenti che scelgono di non pagare.

Cosa farà Blizzard con Diablo Immortal?

Solitamente vale il detto “la verità sta nel mezzo” ma in questo caso pende un po’ più per i videogiocatori. Da un lato infatti è legittimo che si inseriscano microtransazioni in un gioco free-to-play. Dall’altro questo non giustifica il meccanismo predatorio inserito in Diablo Immortal. Questo perché semplicemente, anche pagando cifre altissime, non hai la certezza di ricevere il premio massimo. Senza contare che questo meccanismo viene celato all’utente, che non ha mai evidenza del premio che potrà vincere.

Probabilmente la soluzione sarà di ridurre il pity delle legendary crest, così da permettere di spendere soldi ma di poter avere la possibilità di potenziare con certezza il proprio personaggio. Rimane però la brutta figura nei confronti dell’utenza da parte di Blizzard con Diablo Immortal, tra l’altro al centro in questi giorni di un pesante review bombing su tutte le piattaforme.

Non rimane che attendere e capire se la casa statunitense deciderà di continuare a guadagnare miliardi lasciando il gioco come è oggi, o se ascolterà l’utenza e farà come Hello Games con il tanto criticatoe poi invece osannato, grazie alle modifiche- No Man’s Sky.