Dai fratelli Lumière a Netflix: come lo streaming ha conquistato le masse

Per cinema si intende l’insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film, un’espressione artistica che può spaziare dalla fantasia, all’intrattenimento, alla divulgazione del sapere. La cinematografia, definita come “la settima arte”, secondo l’espressione coniata dal critico italiano Ricciotto Canudo nel 1921, ha fin da subito sposato il filone della narrativa diventando la forma più popolare e conosciuta di racconto.

Le origini del cinema

La prima proiezione in sala di una pellicola stampata, di fronte ad un pubblico pagante, ebbe luogo nel 1895 grazie ad un’invenzione dei fratelli Louis e Auguste Lumière, un apparecchio da loro brevettato, chiamato cinématographe. Questo strumento era in grado di proiettare su uno schermo bianco una sequenza di immagini distinte, impresse su una pellicola stampata con un processo fotografico, in modo da creare l’effetto del movimento. Tuttavia, i due fratelli non considerarono mai il loro strumento come un mezzo per fare spettacolo, limitandosi ad usarlo a fini documentaristici.

La crescita dell’industria cinematografica…

Se ai fratelli Lumière fosse data la possibilità di ritornare in vita nel mondo attuale, molto probabilmente rimarrebbero sconcertati sia per l’enorme diffusione che ha avuto la loro idea di proiettare la pellicola, in modo da rendere possibile la visione simultanea dello spettacolo ad un pubblico più o meno vasto, sia per il diverso modo di intendere questa forma di arte. Il cinema si è evoluto con il passare del tempo, grazie anche al contributo di vari movimenti e scuole cinematografiche e alle innovazioni tecnologiche, fino a divenire una vera e propria industria che nel 2019 è stata in grado di incassare 42,5 miliardi di dollari in tutto il mondo, una cifra record.

Paul Dergarabedian, analista al servizio di Comscore, società che monitora i flussi dati che appaiono in Internet in modo da fornire servizi e dati per il marketing in diversi settori commerciali del web, ha affermato che questo risultato doveva essere incoraggiante per l’industria dato il livello di concorrenza offerto da una moltitudine di servizi di streaming, che hanno il duplice vantaggio di offrire un abbonamento mensile ad un prezzo accessibile, più o meno pari a quello di un singolo biglietto del cinema, e di permettere all’utente di scegliere cosa vedere e soprattutto quando vederlo.

… fino alla crisi del settore e alle piattaforme di streaming

La pandemia ha avuto effetti a dir poco devastanti per l’industria cinematografica, la quale si sta, ancora oggi, lentamente riprendendo. In Italia i cinema hanno dovuto chiudere forzatamente durante il lockdown del 2020 e poi in quello del 2021, con ricadute pesantissime sui ricavi.

Secondo i dati rilevati, in Italia nel 2020 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di oltre 182.5 milioni di euro per un numero di presenze pari a circa 28 milioni di biglietti venduti. Si tratta, rispetto al 2019, di un decremento di più del 71,3% degli incassi e di più del 71% delle presenze. Numeri che, considerati isolatamente, non riescono a descrivere in modo adeguato le proporzioni della catastrofe che si è abbattuta su questo settore.

Oltre a bloccare di fatto l’intera attività cinematografica, la pandemia ha favorito, e reso ancora più popolari, tutti quei servizi e quelle app di cui gli utenti possono usufruire rimanendo, al sicuro, nelle loro abitazioni. I servizi di streaming come Netflix, Prime Video, Disney+ e altri meno conosciuti, forniscono un esempio lampante di quanto si è appena affermato: prezzi contenuti, possibilità di vedere quello che si vuole, quando e dove si vuole, a seconda dei propri gusti personali.

Netflix, ad esempio, nel primo trimestre del 2020 ha aggiunto 15.77 milioni di abbonati paganti in tutto il mondo, facendo arrivare il totale degli abbonati a circa 183 milioni. L’influenza delle misure restrittive appare chiara, dato che le stime si aggiravano intorno ai 7 milioni circa.

Ma è davvero solo colpa della pandemia?

Come accade per quasi tutti i fenomeni sociali, risulta molto complicato stabilire un rapporto di causa-effetto con accuratezza. Vi sono delle variabili intervenienti che vanno considerate per evitare di semplificare troppo la realtà ed averne una visione distorta. Quello che ci si dovrebbe chiedere è per quale motivo le persone non vadano più al cinema ora che è possibile farlo.

Le possibili risposte a tale interrogativo sono disparate: si va dall’ipocondria di alcuni individui che vedono come un pericolo la condivisione della sala con persone, anche adulte, che non sono in grado di comportarsi appropriatamente e di rispettare il prossimo; alla qualità dei film che sembra essere diminuita nell’ultimo periodo, così come l’affezione che noi giovani proviamo per il cinema, inteso come luogo dove svolgere un’esperienza collettiva, quasi un rito, che è tuttavia impossibile ricreare del tutto nelle proprie abitazioni.

C’è un futuro per i cinema?

Quello che oggi appare evidente a tutti gli appassionati è la necessità di un cambiamento, a partire da una riduzione dei costi dei biglietti che rappresentano una spesa non indifferente, soprattutto per famiglie numerose e studenti, passando per la riproduzione di grandi “classici” nei periodi in cui non vi è grande offerta, fino ad arrivare a regole più stringenti per quanto riguarda coloro che disturbano costantemente la visione dello spettacolo. Per il momento, è stato fatto ben poco.