I numeri del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, sono devastanti. Oltre 64 i morti finora accertati, destinati ad aumentare sensibilmente, e tra questi almeno 16 sono bambini. La loro imbarcazione, un vecchio peschereccio, è stata sorpresa dalla tempesta di scirocco nei pressi della costa crotonese e si è spezzata vicino alla riva. Le persone che si trovavano sul barcone sono finite in mare, morendo annegate.
Erano partiti quattro giorni prima da Smirne, in Turchia. Il giorno prima del naufragio l’imbarcazione era stata avvistata a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex. Scattato l’allarme, erano salpati dei mezzi di soccorso, ma le condizioni del mare, in forza 4, hanno impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare. E’ stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.
Il Ministro Piantedosi, in conferenza stampa, ha spiegato come per i soccorsi fosse impossibile intervenire, aggiungendo inoltre: “L’unica cosa che va detta ed affermata è: non devono partire. Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo, ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso”
In risposta a Piantedosi è intervenuto in serata Orlando Amodeo, uno dei medici-soccorritori ed ex dirigente della Polizia. Secondo Amodeo i migranti potevano essere salvati, specificando come: “Noi abbiamo imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o forza 7. Io sono salito a bordo di quelle imbarcazioni, qui in questi anni, e abbiamo compiuto salvataggi in condizioni simili. Io c’ero stamattina, io ho visto il mare, si poteva intervenire”.
Il Viminale ha minacciato querela nei confronti di Amodeo dopo le sue dichiarazioni, sottoponendo all’Avvocatura dello Stato le “gravissime false affermazioni diffuse da alcuni ospiti in occasione della trasmissione di La7 ”Non è l’Arena” al fine di promuovere in tutte le sedi la difesa dell’onorabilità del Governo, del Ministro Piantedosi, di tutte le influenze ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare.”
Laura De Paoli, medico soccorritore della Fondazione Cisom Cavalieri di Malta ha rilasciato una dichiarazione dicendo: “Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque ed abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni d’acqua. Aveva 7 anni”.