Crisi d’identità nell’era di Instagram: è solo apparenza?

L’immagine è nata insieme alle prime forme di civiltà umana, nel momento in cui gli individui hanno sviluppato la capacità di trasformare in simboli e disegni stilizzati gli elementi presenti nell’ambiente circostante. 

Le pitture rupestri di Lascaux, sito archeologico situato nella Francia sud-occidentale, sono esemplificative. Le immagini hanno da sempre un forte potere evocativo, ed è bene tenere a mente che esse operano anche quando non riproducono fedelmente la realtà esterna. 

Con l’avvento della fotografia digitale, si sono sviluppate a pieno le capacità espressive, dando però vita anche a processi distorsivi delle immagini, le quali oggi sono modificabili con estrema facilità. 

Tuttavia, questa manipolazione non sembra spaventare eccessivamente le persone poiché sono inserite in un mondo come quello attuale che sembra privilegiare le apparenze alla realtà. 

I social media fondati interamente sulla condivisione di immagini e video, come ad esempio Instagram, hanno contribuito a rafforzare questa tendenza degenerativa basata sull’apparire. 

Le fotografie digitali sono divenute un mezzo che consente alle persone di comunicare facilmente quello che fanno e sentono, di costruire e alimentare una propria identità social, la quale potrebbe essere diversa dalla vita reale.

Si viene così a creare un mondo di finzione, in cui si osserva il proprio corpo attraverso il filtro di uno schermo digitale, e si finisce per considerare normale un’immagine di noi stessi che è completamente distante dalla nostra vera identità.