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Corsa allo spazio e space economy

Lo spazio è diventato la nuova meta. Negli ultimi 20 anni lo sviluppo tecnologico e gli investimenti nella space economy sono considerevolmente aumentati. Il sempre più ingente scambio di informazioni e le nuove possibilità che le tecnologie spaziali offrono, sono state la spinta che ha consentito alle start-up e alle agenzie spaziali di trovare un mercato del tutto nuovo per la propria crescita.

Negli gli ultimi anni, compresi quelli della pandemia, la space economy ha rivelato la sua portata commerciale e tecnologica, riscontrando un aumento decisamente repentino degli investimenti di capitali in nuovi progetti e start-up.

Aumento degli investimenti

Come indica uno studio di Tauri Group del 2020, gli anni dal 2014 al 2019 hanno visto un incremento quintuplicato dei capitali investiti nelle infrastrutture spaziali rispetto al quinquennio precedente, per un totale di 16,8 miliardi di dollari.

Solo nel 2019, gli investimenti totali sono arrivati ad un ammontare di 5,7 miliardi, cifra più altra fra il 2000 e il 2020. Lo studio mostra che il 71% dei capitali investiti proviene da privati che vedono nella space economy un possibile guadagno.

Il 52% del denaro investito, inoltre, è andato a finanziare le due compagnie più egemoni del settore: SpaceX e Blue Origin. Quasi 700 milioni di dollari al progetto di space tourism di Virgin Galactic.

Come indicato dall’Osservatorio Space Economy questa tendenza si estende fino al 2021 quando il totale dei capitali privati investiti su nuove start-up spaziali ammontava a 12,3 miliardi di dollari, con una conseguente crescita del numero di start-up.

Anche gli investimenti pubblici vedono un aumento significativo. Nell’anno fiscale 2021, appena dopo gli Stati Uniti con una spesa di 43,01 miliardi, viene l’Europa con 11,48 miliardi di dollari. Seguita da Cina, Russia, Giappone e India, per un totale di investimenti governativi fino a 100,7 miliardi di dollari.

Quanto vale la space economy?

Questi dati sono l’indice di quanto il settore delle infrastrutture spaziali abbia subito un cambiamento radicale nonché un punto di svolta, dal turismo e i taxi spaziali al possibile ritorno sulla Luna.

L’economia spaziale è stata stimata di avere un valore globale di circa 371 miliardi di dollari nel 2020, ponendola come uno dei settori economici più innovativi a livello mondiale.

La maggiore fetta di ricavi appartiene all’industria satellitare. Nel 2020, infatti, è stato lanciato il 40% dei satelliti lanciati negli ultimi 20 anni.

In questo clima il numero di start-up cresce esponenzialmente, coinvolgendo anche il mercato azionario. Sono 606 le imprese nel 2021 che sono state quotate tramite il meccanismo di SPAC (Special Purpose Acquisition Company), contro una sola nel 2020.

La tecnologia satellitare è richiesta in tutti i campi delle telecomunicazioni. Nello sviluppo dell’internet satellitare e nell’osservazione della superficie terrestre applicata ad agricoltura, mercato immobiliare e a nuove tecnologie come la guida automatica.

Il prossimo passo per l’umanità

Vedendo le potenzialità e la crescita del settore spaziale è corretto porsi delle domande su opportunità e problemi che questo porta con sé.

La tecnologia spaziale è una risorsa per monitorare e mantenere gli SDG fissati dall’ONU nel 2015. L’osservazione della terra e la navigazione possono avere un ruolo concreto nell’ottimizzare il suolo agricolo avendo un impatto sull’SDG 2 di “Zero Hunger”.

Per questo motivo l’investimento pubblico e la cooperazione internazionale dovrebbero essere i principali protagonisti e accompagnatori di uno sviluppo tanto ricco di applicazioni.

Già dal 1967 lo spazio extra-atmosferico è stato dichiarato bene dell’umanità e tutte le attività svolte in quello spazio non possono rivendicare diritti di proprietà.

Oggi sembra, invece, che la corsa allo spazio abbia preso ad esempio l’agire di pochi privati. La maggior parte dei satelliti che forniscono i servizi di tutti i giorni come internet e comunicazioni sono di proprietà di aziende private come SpaceX, Amazon e Blue Origin.

Considerando tutti gli attori in gioco e l’importanza di questo settore nella vita quotidiana, ci troviamo di fronte a uno spazio ancora bifronte, ambiguo, difficile da sostenere e difficile da far entrare nella politica pubblica.

Per tale motivo c’è da chiedersi se lo spazio sia un’opportunità giustamente pensata per il benessere reale di ogni cittadino, o una terra di nessuno prontamente adocchiata dalla sensibilità per il profitto.