Durante la CoP26 di Glasgow è arrivato un accordo per terminare l’utilizzo di carbone entro il prossimo anno. L’intesa comprende molti paesi occidentali tra cui Italia, Spagna, Canada e Stati Uniti; non mancano paesi in altre zone del mondo come Cile, Egitto, Singapore, Vietnam, Corea del Sud e Nepal.
La decisione è nata dopo l’ultima relazione del Global Carbon Project che ha analizzato la grande quantità d’emissioni di CO2 avvenute quest’anno. Un terzo di esse arrivano solo dalla Cina, che ha deciso di non impegnarsi a riguardo, ma il presidente di CoP26 afferma che: “La fine del carbone è in vista”
In sostituzione ad esso si è pensato ovviamente alle energie rinnovabili, per le quali servono molti fondi che al momento, secondo il Rapporto dell’Unep, scarseggiano. Si è pensato anche all’aspetto finanziario, presentando il report della Piattaforma Internazionale sulla Finanza Sostenibile, che ha sottolineato il lavoro dell’Ue per aver favorito standard sugli investimenti ecosostenibili.
Tutti i 18 componenti dell’Ipsf rappresentano il 55% circa delle emissioni dei gas serra e molti di essi hanno dato adesione per tentare seriamente di eliminare il carbone dalla produzione di energia. Nel totale sono almeno 23 le Nazioni che si impegneranno a proseguire questa strada per aiutare il Pianeta a riprendersi dai danni causati dall’ inquinamento. A tal proposito il rapporto dell’Unep ha comunicato che: “Con l’innalzamento di 1,5 gradi alcuni impatti sono già irreversibili”.