Ieri è stato approvato in Consiglio dei ministri il pacchetto di decreti avente provvedimenti in diversi settori: extraprofitti delle banche, licenze dei taxi, caro voli e soprattutto la rimozione del tetto massimo degli stipendi.
Il decreto passato in parlamento prevede, infatti, una deroga al tetto massimo posto agli stipendi dei manager e per le assunzioni dei dipendenti(240 mila euro annui), in favore della società del Ponte sullo Stretto.
Il provvedimento sul tetto massimo ha scatenato le polemiche dell’opposizione che, esclusa Italia Viva, propone in blocco una legge sul salario minimo:
“Indecenti. Dicono che i salari non si fanno per legge. Eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240mila euro mentre affossano il tetto minimo che chiediamo per non scendere sotto i 9 euro all’ora”, le parole della segretaria del PD Elly Schlein.
L’ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci ha sottolineato come il provvedimento non servirà al CDA bensì all’assunzione dei migliori tecnici sul mercato.
Ciucci ha inoltre ricordato che la società assumerà 100 risorse da Anas e Rfi senza aggravi per le casse pubbliche oppure da aziende per le quali non vi è un tetto previsto.
A rendere più controversa la situazione descritta dall’ad della società Stretto di Messina, vi sarebbero i nomi pronti al ritorno riportati dall’Espresso.
Tra i dirigenti ripescati da Ciucci in questo “prestito di volti noti” figurano:Claudio Catta, occupatosi dall’autostrada libica ai tempi dell’accordo fra Silvio Berlusconi e Gheddafi e Gioacchino Lucangeli, responsabile dei collegamenti stradali e ferroviari del ponte quando il costo dell’opera ammontava a 2,4 miliardi di euro contro i 13,5 attuali.
La proposta del Governo sul tema del salario minimo
Dopo queste polemiche pare che Movimento 5 Stelle e Partito Democratico siano stati chiamati a discutere, questo venerdì, con la Premier Meloni per trovare un accordo sulla legge per un salario minimo per i lavoratori.
”Ora apprendiamo, ma solo dalla stampa, di un incontro con le opposizioni a Palazzo Chigi sul salario minimo, a riprova del fatto che al Governo non conoscono neanche le regole minime del galateo istituzionale”, così il M5S in una nota, confermando sia la sua presenza all’incontro e sia i toni tutt’altro che pacifici.
L’apertura della Presidente del Consiglio deriva probabilmente dai recenti sondaggi che hanno evidenziato un sostegno alla misura anche da parte di chi appoggia il Governo:secondo l’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica, il 70% degli italiani, elettori di destra inclusi, sono favorevoli all’inserimento di un salario minimo
Venerdì probabilmente si deciderà la linea del Governo Meloni sul tema proposto dalle opposizioni e dopo la pausa estiva forse si chiarirà una volta per tutte se la legge sul salario minimo “s’ha da fare” o meno.