Ivan Juric Torino

Come Ivan Juric ha trasformato il Torino

L’innesto in panchina di Ivan Juric sembra aver spazzato via gli incubi delle ultime due stagioni, vissute nel limbo della zona retrocessione, restituendo così l’antico smalto di un tempo al Torino.

Dopo le prime sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, seguite dalle parole avvelenate dell’allenatore croato contro il presidente Cairo per un mercato non all’altezza, la dirigenza granata ha dato un’accelerata decisiva alla campagna acquisti per accontentare le richieste del mister e alzare il tasso tecnico della rosa, permettendo così quel cambio di rotta tanto desiderato. Richieste non soddisfatte del tutto e che mostrano le difficoltà del lavoro della società, ritrovatasi con giocatori fuori rosa come Verdi, Zaza e Izzo. Quest’ultimo, da pilastro della difesa con Mazzarri, è divenuto esubero indesiderato dell’attuale gestione tecnica.

Il nuovo Toro di Ivan Juric

Punto di forza del nuovo Toro è la compattezza difensiva. Questa, sfruttando ampiezza e velocità degli esterni di centrocampo, ha permesso di chiudere con porta inviolata gli impegni contro Salernitana e Sassuolo. 

Nonostante i neroverdi attraversino un periodo di transizione dopo l’addio di Roberto De Zerbi, il successo in trasferta al Mapei Stadium rimane una vittoria di prestigio. Lo stesso Juric si è detto soddisfatto dell’atteggiamento della squadra, aggressiva in fase di non possesso e spietata nel recupero dei palloni. 

Fondamentale, in tal senso, risulta il lavoro della cerniera di centrocampo che può sprigionare il talento dei due trequartisti alle spalle della punta. Non è un caso che proprio in questa porzione di campo Juric riesca a mettere in mostra i suoi “diamanti grezzi”. A Verona riuscì a lanciare sul grande palcoscenico della Serie A gente come Pessina e Zaccagni, con il primo punto fermo dell’Atalanta e della Nazionale di Mancini. Ora a Torino tenta di replicare il capolavoro con Brekalo, arrivato dal Wolfsburg, e Praet, vecchia conoscenza del calcio italiano in cerca di rilancio dopo la parentesi al Leicester. 

Il tutto accompagnato dall’attesa del rientro del finalizzatore della squadra e campione d’Europa con l’Italia, Andrea Belotti. Lo stop del numero 9, costretto a dare forfait a causa di un problema al perone, dovrebbe prolungarsi ancora per lungo tempo, lasciando le chiavi dell’attacco all’ex Roma e Genoa Sanabria.

Tuttavia, l’attaccante paraguaiano è tutt’altra cosa rispetto al “Gallo. Il grande difetto della squadra, manifestato in queste giornate, sembra essere proprio l’insufficiente cattiveria sotto porta in relazione alla quantità di occasioni da gol create. Problema da non trascurare nell’economia di un intero campionato, ma i tifosi possono restare tranquilli per quando tornerà il capitano a guidare il reparto offensivo.

Ciò che sicuramente non manca al Torino di Juric sono il coraggio nel proporsi e lo spirito di lottare su ogni pallone. Fattori caratteristici del Verona da favola, che potranno finalmente regalare emozioni e far togliere più di una soddisfazione alla squadra granata.