Che cos’è il secondary ticketing
La definizione ufficiale spiega il fenomeno come “rivendita fatta da terzi a prezzi maggiorati dei titoli di accesso”. Per usare un termine italiano possiamo parlare di bagarinaggio. La questione del secondary ticketing è più che mai spinosa, in quanto riguarda eventi di ogni tipo: dai concerti alle partite di calcio, passando anche per le gare automobilistiche.
All’E-Prix di Monaco (che noi vi abbiamo raccontato dalla sala stampa del circuito riportando anche le parole dei piloti), per esempio, era possibile vedere bagarini davanti alla sede dell’Automobile Club de Monaco, sede ufficiale di vendita dei biglietti oltre ai canali online, che al grido di “Vi servono biglietti?” offrivano i titoli di accesso alle tribune a prezzi tre volte più alti rispetto al costo ufficiale.
Nel 2017 la rivendita dei biglietti per la tappa italiana dei Coldplay, a prezzi che definire esorbitanti sarebbe riduttivo (siamo nell’ordine delle migliaia di euro per un singolo biglietto), ha di fatto scoperchiato il vaso di Pandora. Ricordiamo inoltre lo scherzo del programma televisivo Le Iene al noto rapper Fedez, all’epoca dei fatti in tour con il collega J-Ax.
Non solo Coldplay, gli altri casi
Se nel 2017 il caso fu eclatante, al punto da coinvolgere anche il promoter Live Nation e alcuni canali di vendita (tra cui il ben noto TicketOne), altri casi di secondary ticketing sono passati più o meno in sordina.
Il 29 giugno di quest’anno, infatti, l’Autorità garante nelle comunicazioni (Agcom) ha sanzionato per più di 23 milioni di euro la società Viagogo. Il provvedimento arriva a 5 anni di distanza da quello dell’Antitrust, che oltre alla già citata Viagogo sanzionò anche TicketOne, Mywayticket, Seatwave e Ticketbis.
Viagogo è accusata di aver messo in vendita, a prezzi superiori di sei o sette volte rispetto a quelli nominali, i biglietti di numerosi eventi. Nella lista figurano anche i concerti di importanti artisti italiani e internazionali (tra cui Maneskin, Vasco Rossi, Sting, Green Day, Dua Lipa, Pearl Jam, Placebo, Cesare Cremonini, Paolo Conte e Andrea Bocelli).
Per fare un esempio, visto in prima persona da chi vi scrive, un biglietto per il TV show della finale dell’Eurovision Song Contest al Pala Olimpico di Torino, venduto a un costo massimo di 350 € su TicketOne, è arrivato addirittura alla cifra a dir poco esorbitante di 5000 € su Viagogo.
La speranza è che, almeno in questa occasione, un’esperienza unica come il concerto dei Coldplay (di fatto una delle band più ascoltate al mondo) possa non trasformarsi nell’ennesima occasione per lucrare truffando il pubblico e rivendendo i biglietti a prezzi quintuplicati.