Giampiero Galeazzi nasce a Roma il 18 maggio 1946, dove trascorre la sua gioventù divisa tra studio e sport. Dopo aver conseguito la Laurea in Economia presentando una tesi in Statistica, lavora per qualche mese presso l’ufficio marketing della FIAT a Torino.
LA CARRIERA TRA SPORT E GIORNALISMO
La sua passione però, tramandata dal padre che fu doppia medaglia di argento agli europei, è il canottaggio. Questo, lo porta ad intraprendere la carriera di canottiere professionista, arrivando a vincere il campionato italiano nel singolo nel 1967 e nel doppio nel 1968. In contemporanea inizia anche la carriera di giornalista sportivo, prima in radio e poi in TV in RAI.
LA NASCITA DEL SOPRANNOME “BISTECCONE”
Galeazzi viene invitato dal suo collega radiofonico, Renato Venturini, ad un doppio di tennis. “Raggiungimi in sede RAI, così ti presento i colleghi dello sport” disse Venturini. E così, arrivato in RAI, si presenta e saluta stringendo la mano a tutti, dando fin da subito l’impressione di un “grande gigante gentile”. A quel punto Gilberto Evangelisti, storico giornalista sportivo, lo squadra da testa ai piedi e dice all’amico Renato Venturini: ”Ma chi è sto bisteccone?. In gergo romanesco, il termine bisteccone sta ad indicare persone alte e robuste, come era Galeazzi, visto il metro e novanta e la grande stazza che lo contraddistingue.
LE SUE FIRME E I SERVIZI “D’ASSALTO”
Tra le sue firme più celebri figurano sicuramente la telecronaca della mitica medaglia d’oro dei fratelli Abbagnale a Seul nel 1988 e quella del duo Rossi-Bonomi a Sydney nel 2000.
Un ulteriore tratto marcato che contraddistingue Galeazzi sono i suoi servizi “d’assalto”, cioè veri e propri “assalti” nei momenti di gioia per strappare delle dichiarazioni a caldo dei protagonisti. Famosi i blitz negli spogliatoi prima e dopo le gare della Nazionale e le corse in giro per il campo nelle feste scudetto, come quella del Napoli di Maradona nel 1987 o del Verona nel 1985.
I PROGRAMMI A CUI HA PARTECIPATO E L’INCONTRO REAGAN-GORBACIOV
Oltre al giornalismo sportivo, Galeazzi segue anche altri eventi per la RAI. Il più importante probabilmente è lo storico incontro tra il presidente USA Ronald Reagan e il segretario comunista dell’URSS Michail Gorbaciov.
Lo stesso Galeazzi racconta che è capitato tutto per caso: “Mi trovavo a Reykjavik per la cronaca sportiva dell’incontro di Coppa Campioni, l’antenata della Champions League, tra Valur e Juventus e nel giro di poco scoppiò la notizia che sarebbe avvenuto questo incontro importante. Mi organizzai, feci i primi servizi d’approccio e andò bene. Per me che non avevo mai affrontato una realtà simile fu difficile, ma ricordo un gruppo eccezionali di giornalisti. Nemmeno per le olimpiadi ne ho visti così tanti”.
Tra i vari programmi di rilievo a cui partecipa ricordiamo la conduzione di 90° Minuto dal 1992 al 1999, del festival di Sanremo nel 1996 assieme a Pippo Baudo e la partecipazione a Notti Mondiali del 2010 e Notti Europee nel 2012.
LA SCOMPARSA E IL RICORDO DI COLLEGHI E AMICI
Galeazzi ci lascia il 12 novembre 2021, all’età di 75 anni. Da tempo soffriva di una gravissima forma di diabete, seguita poi da un’operazione al ginocchio sinistro che gli tolse l’uso delle gambe. L’ultima apparizione televisiva risale al 2019, quando Mara Venier lo intervista a Domenica In ricordando i bei tempi vissuti tra carriera e vita privata.
La domenica successiva alla morte del “bisteccone”, la conduttrice lo ricorda dolcemente dicendo: “Tanti di noi hanno perso un grande amico, io ho perso Bisteccone mio, con il quale ho condiviso anni meravigliosi di una bellissima amicizia che durerà sempre e che non finirà mai (…) Lui avrebbe voluto essere ricordato con il sorriso ed è quello che cercheremo di fare oggi, anche se ora facciamo tutti fatica”.
Non solo la Venier, ma anche Adriano Panatta, campione di tennis, Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, i colleghi Fabrizio Maffei e Marino Bartoletti, perfino il campione di canottaggio Giuseppe Abbagnale, ricordano Galeazzi non solo come un ottimo giornalistica, bensì come una persona dal cuore enorme.
L’ADDIO DELLA FIGLIA SUSANNA
“Papà ora è felice, è in barca, sta remando nel suo Tevere”. Con questo post su Facebook la figlia Susanna, anch’essa giornalista, ricorda il padre Giampiero e ringrazia le migliaia di persone che lo hanno ricordato calorosamente.
Molte di quelle persone, d’ora in avanti, ogniqualvolta che passeranno accanto al Tevere non potranno che non pensare a chi quel fiume lo ha amato e vissuto, perché come diceva fieramente lui: “Io sono un “fiumarolo”, stavo sempre in riva al Tevere, ho anche imparato a nuotare nel Tevere”.