Sono già diversi mesi che hanno riaperto i cinema. Curiosando sui siti dei cinema, vi sono ancora alcuni film in 3D. Ma questo fenomeno ha ancora il successo tanto acclamato anni fa?
Facciamo un passo indietro: i primi esperimenti sul 3D risalgono agli anni ’20 con il sistema dell’anaglifo. Si stampava su un unico foglio una coppia di immagini dello stesso oggetto, una di colore rosso e l’altra di colore verde o blu, le quali viste con degli occhiali speciali, gli occhiali anaglittici, davano l’impressione che l’oggetto fosse in rilievo.
Furono i registi Nat G. Deverich e Harry K. Fairall nel 1922 a realizzare il primo lungometraggio, “The Power of Love”, con la tecnica dell’anaglifo. Ad oggi è andato perduto.
Negli anni ‘50 ci fu il primo vero sviluppo con la luce polarizzata in cui veniva utilizzato un doppio proiettore. Le lenti, dotate di filtri orientati perpendicolarmente uno rispetto all’altro, proiettavano due immagini polarizzate in modo differente l’una dall’altra.
Successivamente, negli anni ’80, arrivò un 3D più sofisticato: si basava sulla proiezione di due immagini a pieno colore, prese da angoli leggermente diversi, e viste tramite occhiali trasparenti con lenti polarizzate, in modo da far vedere una delle due immagini ad ogni occhio. Veniva quindi utilizzato l’effetto stereoscopico, favorendo così una qualità dell’immagine 3D superiore rispetto ai precedenti sistemi.
Questa tecnica continuò negli anni ’90, e sembrava essere il futuro del cinema. Invece, fu un fallimento.
Dire, come è stato affermato, che la causa principale sia la necessità di indossare gli occhiali 3D sarebbe ingenuo. Se così fosse tutti coloro che stanno investendo sul VR dovrebbero preoccuparsi.
La vera causa del fallimento del 3D è la mancanza di contenuti. Sono pochi coloro che hanno investito nella creazione di contenuti originali in 3D, e nella maggior parte dei casi con conversioni di scarsa qualità.
Lo scarso successo tra il grande pubblico, la totale sparizione dai canali TV (Sky Italia è stato l’ultimo nel 2018 a chiudere il suo canale dedicato al 3D) e i continui ritardi delle nuove tecnologie per poterne usufruire senza occhiali stanno portando ad un abbandono progressivo. Già dal 2016 il 3D non è più presente in molte delle TV in commercio. Samsung e Philips hanno completamente abbandonato il progetto, mentre Sony e LG l’hanno proposto solo su alcuni modelli, anche se quest’ultimo l’ha totalmente abbandonato sulla gamma OLED. Fare TV 3D costa parecchio e molti produttori hanno deciso di non inserire più questa funzione.