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Braccianti sfruttati in Maremma per 2,5 euro l’ora

Tre aziende agricole in Maremma, nella Costa degli Etruschi, avrebbero sfruttato dei braccianti. Le irregolarità commesse nei confronti dei lavoratori riguardano ferie non concesse, minacce di licenziamento e aggressioni verbali, oltre ad orari di lavoro disumani. I dipendenti infatti lavoravano circa 15 ore al giorno per 2,5 euro all’ora.

Gli stessi imprenditori incriminati hanno già ammesso alcune colpe ed hanno perciò dovuto versare 5,8 milioni di euro in sanzioni riguardanti 800 braccianti. I proprietari delle aziende, inoltre, avrebbero costretto numerosi lavoratori, soprattutto stranieri, a vivere in affitto all’interno di case fatiscenti con condizioni igienico-sanitarie inesistenti. Secondo l’inchiesta della Guardia di finanza si tratta di: “Opprimenti condizioni di lavoro, cui sarebbero stati sottoposti braccianti agricoli”. La Gdf ha deferito i responsabili per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Gdf e Inps hanno contestato varie sanzioni amministrative. Esse riguardano 854 rapporti d’impiego, 571 maxi sanzioni a causa dei lavoratori in nero e 283 sanzioni per: “Infedeli registrazioni sul Libro Unico del Lavoro”. Pare che le aziende in questione non abbiano dichiarato redditi per più di 2 milioni di euro e diverse imposte per 600mila euro. Gli indagati avrebbero creato dei contratti di affitto falsi per dei terreni agricoli. Per questo motivo hanno ricevuto una denuncia per reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, con una multa di 151mila euro.