VIA 18APP, DENTRO LA CARTA CULTURA
Subito dopo questa proposta si sono scatenate le polemiche, sia da parte delle opposizioni che dei giovani. Per questo motivo è stato effettuato un passo indietro da parte del Governo, il quale ha corretto il tiro dicendo che il bonus non verrà abolito ma rivisto.
Il motivo di tale scelta è dato dal fatto che, secondo la maggioranza del Parlamento, tale bonus non viene usato correttamente e che non tutte le spese sostenute sono destinate a beni strettamente culturali. Inoltre, come dichiarato dal Premier Meloni, dovrà essere inserito un tetto reddituale per ottenere il bonus, che attualmente è a disposizione di tutti i diciottenni. Questa scelta non convince però l’opposizione, con sia il Pd che Renzi, ideatore nel 2016 dell’idea, che sostengono come il bonus debba essere uno strumento per avvicinare i giovani alla cultura, a prescindere dal reddito familiare.
Un altro problema sostenuto dal Governo riguarda le truffe legate al Bonus Cultura, ma secondo un rapporto della Guardia di Finanza che sintetizza i risultati delle indagini effettuate su 18App dal 2018 al 2020, le frodi sono risultare essere relative a 17 milioni di euro su un totale di 900 milioni spesi in circa 3 anni, nemmeno il 2% del totale.
CARTA CULTURA E BONUS 18APP
La nuova formula che prenderà il posto di 18App sarà la “Carta Cultura”, con il Ministro della Cultura Sangiuliano che ad inizio anno incontrerà le categorie del settore per definire le nuove linee guida di questa carta.
Il “bonus cultura” è un provvedimento nato durante il Governo Renzi, per poi essere arricchita e resa strutturale sotto il Governo Conte, che garantisce a chi compie 18 anni l’acquisto di prodotti e servizi in ambito culturale per un massimo di 500€ . Il 2022 è stato l’anno con maggiori richieste del bonus, passando dalle 356mila richieste del 2017 a oltre 441 mila.I fondi stanziati, inoltre, sono passati da 178 milioni del 2017 fino a 220 milioni del 2022, complice anche l’inflazione. Dal momento della sua creazione, 6 anni fa, la spesa complessiva da parte dei destinatari è stata di oltre 1 miliardo di euro.
IL BONUS IN NUMERI
Nel 2021 vi è stata una spesa totale di oltre 143 milioni di euro, in questo ordine:
Libri 95 milioni spesi (66%)
Concerti 22 milioni (15%)
Musica (acquisto di CD e abbonamenti musicali) 14 milioni (10%)
Cinema 4 milioni (2%)
Editoria audiovisiva (film, serie tv, dvd) 2 milioni (1%)
Corsi lingua straniera 1,8 milioni (1%)
Spettacoli teatrali e danza 940 mila (0,7%)
Festival e fiere culturali 700 mila (0,5%)
Musei e monumenti 500 mila (0,3%)
Negli ultimi giorni ci sono state molte polemiche in merito al Bonus Cultura. La maggioranza, infatti, aveva proposto la sua abolizione poiché secondo il Governo il bonus veniva snaturato e speso più per l’acquisto in libri di testo, piuttosto che essere usato per aumentare la cultura.
Questa ipotesi ha scatenato una dura reazione da parte dell’opposizione e da tutto il mondo della filiera culturale, che ha chiesto il ritiro della proposta di abolizione. Perciò il Governo ha fatto un passo indietro decidendo di effettuare solo delle modifiche al Bonus Cultura.
IL BONUS CULTURA NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI
Dopo la case history italiana anche altri paesi europei hanno deciso di adottare un Bonus Cultura.
Nel 2019 in Francia viene introdotto il “Pass Culture” con caratteristiche molto simili a quelle italiane ma con un importo di 300 euro.
Di più recente applicazione (2022) il “Bono cultural joven” in Spagna, si tratta di un bonus da 400 euro per tutti i neo-diciottenni.
Non è ancora in vigore, ma il “KulturPass” in Germania verrà lanciato nel 2023 con un bonus da 200€ per i neo-diciottenni.