Aumento vertiginoso del prezzo del gas: da chi e come viene deciso in Europa

Dove si decide il prezzo del gas e perché?

Le aziende energetiche più grandi, nel rifornirsi di gas, stipulano contratti tra loro per assicurarsi la quantità necessaria di combustibile, concordando il prezzo di vendita. Per gli altri trader esistono invece numerosi mercati ‘spot‘ dove il prezzo del gas è determinato giornalmente da dinamiche finanziarie.

Il principale mercato ‘spot‘ europeo fa capo alla borsa di Amsterdam, ed è qui che viene deciso il Title Transfer Facility denominato TTF – l’indice di riferimento del gas europeo. Il ruolo centrale del mercato olandese è legato alla quantitàdi scambi che si fanno al suo interno, pari nel 2021 a 53 mila TWh di elettricità, contro i mille del mercato italiano e i 6 mila di quello inglese.

Perché il prezzo del gas è legato ad un ‘indice finanziario’ e come è deciso il suo valore?

All’interno della borsa del gas di Amsterdam i principali contratti che possono essere venduti e comprati sono ‘spot‘ che rappresentano uno scambio immediato di una data merce – in questo caso il gas – o ‘futures‘, che invece impegnano i contraenti ad uno scambio futuro, ad un prezzo prefissato.

Il valore del TTF, da cui dipende il prezzo di circa il 70% dei contratti italiani, è definito soprattutto da questo secondo tipo di contrattazioni. Tipicamente i ‘futures‘, però, non si realizzano con uno scambio di merci, ma con un acquisto da parte dell’operatore del contratto stesso, che così facendo risparmia sui costi di consegna del gas, rendendo l’intera trattativa più una scommessa sul prezzo di un bene che un reale scambio.

Allo scambio di contratti ‘futures‘ partecipano infatti un grandissimo numero di trader, le cui transazioni vanno a influenzare in modo determinante il valore dell’indice TTF. Per questa ragione molti esperti definiscono questo tipo di mercato eccessivamente speculativo, chiedendo un intervento da parte delle nazioni europee.

Che tipo di interventi hanno fatto per adesso i governi europei?

Data la dipendenza dei settori energetici di numerosi Paesi dal valore del TTF, molti governi hanno richiesto all’Unione Europea di stabilire un ‘price cap‘, cioè un tetto massimo al prezzo del gas acquistato dai fornitori. Un intervento del genere potrebbe cambiare tante cose, tra cui porre fine ai grandi guadagni fatti dall’Olanda.

Infatti, lo Stato nord-europeo, in quanto base del mercato del gas, guadagna indirettamente in base al numero di scambieffettuati al suo interno. Questo significa che ogni tipo di ‘cap‘ rappresenterebbe per il Paese di Mark Rutte un’importante perdita economica e politica, andando a ridurre la sua importanza in Europa.