La storica squadra di calcio con sede a Genova non sembra essere coinvolta nell’inchiesta. Nell’occhio del ciclone vi è Massimo Ferrero accusato per reati societari e bancarotta.
L’arresto risale a stamattina per mano della Guardia di Finanza. Il produttore cinematografico classe 1951 è stato poi trasferito in carcere mentre altre 5 persone non ancora dichiarate sono finite ai domiciliari. Una notizia che scuote ulteriormente il calcio italiano dopo la vicenda plusvalenze che ha fatto tornare i fantasmi di Calciopoli e Calcioscommesse. Da quanto appare tuttavia la squadra blucerchiata però non sembra coinvolta.
Un fulmine a ciel sereno che colpisce la Sampdoria in un momento delicatissimo che coincide con la panchina traballante di mister D’Aversa. In seguito alla sconfitta di ieri infatti si vocifera di un esonero. Il cammino che porterà la Samp verso il derby della lanterna contro il Genoa non poteva dimostrarsi più insidioso di così. È stato proprio Ferrero ieri in conferenza stampa post-partita a ribadire la fiducia nell’allenatore ex Parma, ma ora il calcio per il presidente passa inevitabilmente in secondo piano.
Ferrero, personaggio vivace e vulcanico, aveva spesso attirato l’attenzione dei tifosi e dei media per le sue dichiarazioni sopra le righe. Non è la prima volta che finisce in carcere: lui stesso dichiarò in un’intervista di essere stato recluso a 14 anni in un carcere minorile. Il motivo? Contrabbando di sigarette e uno schiaffo ad un poliziotto, peraltro padre della sua fidanzatina dei tempi.
Ferrero non è nuovo a questo tipo di episodi, questa volta però la prigione lo accoglie per reati molto più grandi.