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Approfondimercato: la solitudine del gallo Belotti

Nonostante il braccio di ferro con Cairo sul rinnovo duri da più di un anno, il futuro di Andrea Belotti si delineerà solamente a cavallo tra luglio e agosto.

Complice una stagione non esaltante, compromessa in gran parte dai numerosi infortuni, la concorrenza per acquisire la punta azzurra risulta più timida del previsto.

Quasi tutte le strade portano a Roma

Le voci di mercato più recenti vedono il gallo Belotti conteso in un derby romano tra Roma e Lazio, entrambe alla ricerca di un ricambio di qualità in vista delle tre competizioni in cui sono coinvolte.

In relazione ad un mercato in entrata decisamente corposo da parte dei giallorossi, la condizione sine qua non l’approdo del gallo sia fattibile è che nel reparto offensivo si liberi uno slot.

Il maggiore indiziato a Trigoria nel fare le valigie in favore dell’arrivo di Belotti è Eldor Shomurodov, escluso per ragioni tecniche dai convocati per la partita con il Tottenham in Israele, possibile per lui un percorso inverso rispetto all’ex granata dalla Roma al Torino.

Sponda biancoceleste troviamo una Lazio decisamente attiva in chiave mercato, alla quale manca però un giocatore capace di sostituire degnamente Ciro Immobile durante il turnover.

Affidare tale compito al neoacquisto Cancellieri sarebbe rischioso, visto il suo probabile impiego sulla fascia destra per dare fiato a Pedro, che per ragioni anagrafiche non potrà giocare ogni match.

Lo stesso Immobile potrebbe assumere un ruolo cruciale nella trattativa, dialogando direttamente con l’ex capitano del Torino e premendo con attenzione sul rapporto che li ha legati anche in nazionale.

Sirene dall’Europa per il gallo

Dalla Spagna rilanciano un effetto domino che porterebbe Belotti alla corte di Gattuso al Valencia.

Con l’acquisto del Club Bruges di Maxi Gomez, in forza al club spagnolo, il gallo potrebbe fare una nuova esperienza all’estero sotto la supervisione di Ringhio.

L’ultima squadra europea ad essersi approcciata alla punta bergamasca è il Borussia Dortmund, costretto a sopperire all’improvvisa assenza forzata di Sébastien Haller, a cui è stato diagnosticato un tumore ai testicoli.

Cosa non ha funzionato tra Belotti e la società di Cairo

Le vicissitudini tra Vagnati e Juric esplicitano un clima teso in casa Torino, causato molto probabilmente da un mercato fin qui a rilento e deludente.

Specialmente sulle cessioni, Cairo è sempre stato ostico per le società intenzionate a prelevare giocatori in maglia granata.

Tale approccio conservativo non sempre però ha portato i suoi frutti.

Se con la recente cessione di Bremer la pazienza è stata fondamentale per ottenere un’offerta soddisfacente, nel caso di Belotti è stata un vero e proprio suicidio economico.

Il mancato rinnovo è motivato sicuramente dalle intenzioni del calciatore, ma la storica e nefasta valutazione del patron granata di cento milioni ne ha allontanato le papabili pretendenti.

Portare a scadenza il proprio miglior giocatore, perdendo così una grande possibilità di guadagno, è stato l’errore da cui una società come il Torino dovrà ripartire con maggiore consapevolezza.

Per un calcio sempre più indirizzato sulle commissioni dei parametri zero, con società ostaggio dei procuratori, non monetizzare al momento giusto rischia di diventare un grosso limite per i club.