La notte del 27 ottobre, nelle piazze del Regno Unito, si sono riversate centinaia di migliaia di ragazze capitanate dall’associazione Girl’s Night In. La protesta, dal nome #EndSpikingNow, ha l’obiettivo di boicottare tutti i bar e i pub inglesi in cui avviene il fenomeno dello spiking
Che cos’è lo spiking?
Lo spiking consiste nella pratica di inserire della droga nei bicchieri delle ragazze in discoteca per poi abusare, anche sessualmente, di loro. Negli ultimi tempi si sta verificando un fenomeno analogo: il needle–spiking, ossia la pratica attraverso la quale vengono iniettate nel braccio, nella gamba o nella schiena delle vittime alcune sostanze che portano allo stordimento.
A livello nazionale, la polizia ha registrato almeno 198 casi di spiking delle bevande alcoliche e circa 56 tramite uso di aghi tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord da settembre a ottobre. Sebbene questi ultimi siano ancora in numero ridotto, risultano comunque più difficili da rintracciare.
Non mi sono mai sentita al sicuro
Striscione ad una manifestazione
La causa che ha portato le giovani ragazze inglesi a scendere in piazza è stata la costante sensazione di pericolo provata quando si va a ballare o si esce, con la consapevolezza e la paura di poter essere la prossima vittima. Le ragazze sono sostenute anche da alcuni proprietari di locali che, durante la nottata della marcia, hanno deciso di chiudere per solidarietà.
Striscioni con scritto “non mi sono mai sentita al sicuro” o “educa i tuoi figli” sono testimonianza di come questi fenomeni siano insiti nella società, e che stupri, abusi e aggressioni sessuali non possono più essere ignorati o minimizzati.
Il fenomeno sta aumentando con il ritorno alla normalità dovuto al post-pandemia, poiché si frequentano nuovamente i spazi della socialità come discoteche, college e città universitarie.
Cosa si può fare?
Le attiviste di Girl’s Night In invitano a firmare la petizione – attualmente a oltre 170.000 firme – che introdurrebbe dei controlli prima di entrare in discoteca o la limitazione all’ingresso di soli studenti.
Questo nuovo movimento e le sue rivendicazioni arrivano dall’Inghilterra, ma questo non significa poter escludere anche il nostro.
Le ragazze inglesi non sono le sole: queste pratiche sono diffuse ovunque ed è fondamentale ricordare che denunciare è un tassello importante nel processo di cambiamento; così come dovrebbe entrare nella norma educare le nuove generazione alla “cultura dello stupro“.
