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Allarme Needle-spiking in Francia: aumentano le denunce

Quando si parla di Needle-spiking si fa riferimento alla pratica di inserire in delle siringhe della droga che stordisce le vittime e permette poi di abusare di loro. I sintomi sono vari tra cui: nausea, capogiri e uno stato confusionale senza gravità. Nel Regno Unito questa pratica è diventata popolare con la riapertura dei pub. Ora, in Francia, sembra che gli eventi estivi abbiano fatto aumentare le denunce delle Piqûres sauvages”,  letteralmente “punture selvagge”.

Needle-spiking in Francia: cosa è successo?

A Nimes, circa una cinquantina di persone si sono presentate al presidio della Croce Rossa, denunciando di essere state vittime di spiking. Anche a Tolone ci sono state numerose denunce e, in questo caso, è stato delineato il profilo di un sospettato, di cui è stato disposto il fermo. Casi analoghi si sono verificati anche Belfort e al festival Pentecostavic a Vic-Fezensac.

Il fatto eclatante è che sono stati effettuati dei test tossicologici a seguito della denuncia, ma non sono state rilevate sostanze. Saranno stati fatti troppo tardi? Nel frattempo, si diffondono nei vari Stati rapporti sugli effetti del fenomeno al fine di “informare e sensibilizzare”.

Il pubblico ministero di Auch, Jacques- Edouard Andrault, ha dichiarato che in tutti i casi che sono stati denunciati sono stati evidenziati i fori delle punture. La presenza di queste prove va a scapito della teoria che vede questo fenomeno come una sorta di psicosi generale o come una leggenda metropolitana. In questo modo, la Francia si inserisce nel ventaglio di Nazioni che dichiarano di avere delle vittimi tra i loro cittadini.