Lo sport è considerato uno dei fattori necessari, assieme all’alimentazione e al sonno, per condurre uno stile di vita sano, ma ultimamente, grazie alla denuncia di alcune ex atlete della ginnastica italiana come Carlotta Ferlito, sono riemersi tutti i maltrattamenti subiti all’interno delle palestre. Dopo l’onda anomala all’interno della Federginnastica italiana, è riaffiorata l’associazione “Change the Game”, che monitora dal 2017 il fenomeno degli abusi psicologici e fisici, promuovendo attività di sensibilizzazione per combattere la retorica delle “mele marce”.
Gli abusi sportivi sono un problema che ci riguarda?
Secondo uno studio condotto dalla giornalista Daniela Simonetti, Il fenomeno degli abusi ai danni dei giovani atleti, in particolare delle ragazze, esiste, anzi, è un problema estremamente esteso. Si può spaziare dalla violenza emotiva e verbale fino ai palpeggiamenti e persino alle molestie sessuali. Uno dei fattori principali che rende i ragazzi “prede facili”, può essere collegato all’attaccamento eccessivo con la figura dell’allenatore: considerato molto spesso l’elemento cardine per raggiungere il successo. Dietro questo rapporto di potere sbilanciato può facilmente nascondersi una situazione d’abuso.
La proposta di un “Codice Rosso” di Daniela Simonetti
Tra il 2017 e il 2020 sono stati celebrati oltre quaranta processi a carico di tesserati per abusi sessuali all’interno del mondo sportivo italiano; ma purtroppo nessuna federazione prevede l’obbligo di radiazione per chi commette questo tipo di crimine. Inoltre, Daniela Simonetti spiega come sarebbe necessario inoltrare all’interno del mondo dello sport un “codice rosso”, poiché le normative attuali sono calibrate su situazioni risalenti al secolo scorso, perciò su una sensibilità quasi nulla nei confronti delle donne e dei ragazzi vittime di violenza. Regna sovrana la discrezionalità nei comportamenti all’interno delle diverse federazioni: in alcune questo tipo di reato viene punito con la radiazione, altre invece, applicano semplicemente un periodo di sospensione di alcuni mesi o anni.
Siamo l’unico paese vittima di questa epidemia?
Sarebbe estremamente sbagliato pensare che solamente all’interno del nostro paese gli abusi sportivi sono all’ordine del giorno. Uno studio in sei paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna e Gran Bretagna) ha recentemente rivelato che il 75% delle atlete e atleti ha subito almeno una volta una violenza prima dei 18 anni in ambito sportivo (44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico). Citando alcuni esempi più famosi all’interno dell’opinione pubblica, nel 2018 negli Stati Uniti è stato condannato a più di cento anni di carcere il medico della squadra olimpica di ginnastica Larry Nassar, che per anni ha abusato di circa 500 atlete, inclusa la campionessa olimpica Simone Biles.
Federazioni che combattono l’abuso sui minori:
Nonostante siano voci isolate, fortunatamente alcune federazioni, tra cui la FIGC, la FASI e la federazione italiana baseball e softball condannano e puniscono gli abusi di qualsiasi genere a danno dei giovani tesserati. Ad aggiungersi vi è anche il consorzio Vero Volley, che ha avviato corsi di formazione sulla tematica della tutela dei minori e messo a punto un decalogo con i comportamenti da tenere nei riguardi dei giovai atleti.
Contatta lo sportello “Ti Ascolto ChangetheGame”
Per poter combattere questo velo che cerca di nascondere tutti gli abusi all’interno del mondo dello sport, soprattutto nel nostro paese, CNC Media invita chiunque abbia subito o assistito ad un abuso psicologico, fisico o sessuale di contattare online lo sportello “Ti Ascolto ChangetheGame”, per fermare chi commette e copre questo tipo di crimine.