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A tu per tu con Giancarlo Cesarei: giovane politico-startupper romano

A seguito di un evento incentrato sulle opportunità messe a disposizione dalla Regione Lazio a favore dell’economia circolare a livello municipale per l’imprenditoria giovanile, femminile e le reti d’impresa, Giancarlo Cesarei, giovane organizzatore dell’evento e Presidente della Commissione Commercio del III municipio di Roma, ha raccontato la sua esperienza a CNC.

Giancarlo, qual è stato il tuo percorso per arrivare dove sei oggi?

Innanzitutto voglio dire che ero uno studente nella media… e se vogliamo dirla tutta anche un po’ indietro con gli esami. Grazie ad un’idea imprenditoriale che ho avuto sono riuscito a vincere il bando regionale ‘Torno Subito’, che mi ha permesso di recarmi in Olanda, a Rotterdam, dove ho iniziato il processo di incubazione e dove ho iniziato a capire l’importanza del networking. In seguito, mi sono trasferito in Inghilterra, dove ho saputo cogliere le opportunità che mi si sono presentate e ho aperto una mia agenzia specializzata in processi da remoto per far crescere le start-up. Nel 2020, anche in seguito alla pandemia, ho deciso di ritornare in Italia. Proprio in questo periodo ho iniziato ad interessarmi della politica.

In che modo ti sei avvicinato alla politica?

In Olanda mi hanno insegnato ad innamorarmi dei problemi e, quindi, grazie anche all’attivismo civico praticato, ho deciso di candidarmi in una lista civica, in un mondo che prima di allora non mi era minimamente appartenuto. Ho sentito l’esigenza di riportare tutto quello che avevo imparato e metterlo a disposizione degli altri.

Qual è stata la scintilla che ti ha spinto alla candidatura?

Sono stati i vari feedback positivi che ricevevo dalle persone a me vicine e, in particolare, quelli dei miei coetanei e dei ragazzi più piccoli. Nel tempo ho capito che ogni persona che ho incontrato nella mia vita mi ha insegnato qualcosa e dovevo ricambiare quanto imparato. Tra l’altro, la cosa che mi ha fatto più piacere è stato il fatto che la maggior parte delle preferenze che ho ricevuto sono state da ragazzi che andavano a votare per la prima volta, segno che l’interesse dei giovani verso la politica è ancora vivo e bisogna solo saperli coinvolgere.

Entrando più nello specifico, di cosa ti occupi a livello politico?

Sono stato eletto come Consigliere al III municipio di Roma – che rapportato al numero di abitanti è come se fosse la 14esima città italiana – e in seguito nominato Presidente della Commissione Commercio. Inoltre, mi occupo dei temi come la movida e lo sviluppo economico del territorio. Mi piace definirmi un politico-startupper.

Come mai hai scelto questa definizione?

Perché ha a che fare con la mia visione della politica. Fin dalla campagna elettorale ho sempre detto che faccio politica come se fosse una startup, poiché penso che la figura del politico deve porsi come mezzo tra le opportunità e le necessità del cittadino. Un esempio è stato proprio l’evento che ho organizzato, dove c’è stata un’occasione di confronto tra le diverse personalità politiche che hanno la contezza delle opportunità e la cittadinanza che può formulare le proprie idee in merito.

Qual è la tua visione nel rapporto tra l’amministrazione e il cittadino?

Penso che il rapporto tra queste due parti sia fortemente redditizio – e non soltanto a livello economico, ma per l’intero sistema del Paese – soltanto se basato su una reciproca fiducia. In passato c’è stata molta diffidenza tra queste due realtà. Credo che i tempi siano maturi per cambiare le cose, perché quello che bisogna fare è puntare sulle persone e sfruttare al massimo le loro capacità. Questa sinergia deve essere la forza trainante anche nelle collaborazioni tra le varie generazioni, come ad esempio tra imprenditori o manager e universitari o neo-laureati.